Si torna a parlare del metanodotto Larino-Chieti

Si torna a parlare del metanodotto Larino-Chieti, un’importante opera insfrastrutturale che ha preso corpo dopo la presentazione del progetto (il 23 dicembre 2014) da parte della Società Gasdotti Italia S.p.A. La nuova struttura, della lunghezza complessiva di 113 km, interesserà, oltre ai comuni abruzzesi, i comuni molisani di Larino, Guglionesi, Montecilfone, Palata, Montenero di Bisaccia, Tavenna e Mafalda, e consentirà – si legge nel documento –  la realizzazione della chiusura di un anello strategico nel centro Italia aumentando così la flessibilità e la sicurezza del servizio di trasporto gas dell’intera rete Sgi. In più, servirà a: collegare le interconnessioni di Pineto e Castelnuovo della Daunia e i vari stoccaggi gas presenti nel territorio con la rete nazionale Snam Rete Gas, un importante sistema integrato del trasporto gas nel centro Italia, a rendere possibile il convogliamento verso nord dei flussi dai siti di produzione e stoccaggio gas in provincia di Chieti e di Campobasso e a supportare le condizioni di bi-direzionalità dei flussi di trasporto e flessibilità complessiva del sistema nazionale gas nel centro Italia e del medio versante adriatico. Come scritto poc’anzi si torna a parlare del metanodotto, e lo si fa nelle sedi istituzionali molisane, in quanto l’argomento è oggetto del consiglio comunale di Larino fissato per domani. Tra i due punti all’ordine del giorno vie infatti l’autorizzazione alla costruzione ed esercizio dell’impianto, nonché il parere di conformità urbanistica e l’approvazione dello schema di convenzione.

La realizzazione della nuova arteria energetica non sta mancando di suscitare perplessità da parte dei movimenti e delle associazioni a  difesa del territorio (sia abruzzesi che molisane) le quali, mettendo in evidenza che l’opera dovrebbe attraversare ben 8 Siti Natura2000 (7 Siti di Interesse Comunitario e 1 Zona di protezione Speciale), aree, almeno sulla carta, tutelate dall’Unione Europea, prevedono nuovi espropri e asservimenti, scavi e disagi per i cittadini, sia molisani che abruzzesi. Come si ricorderà,inoltre, l’intera vicenda fu oggetto di un’interrogazione firmata dall’eurodeputato del Movimento 5 Stelle, nonché Coordinatore della Commissione ambiente e sanità, Piernicola Pedicini. L’interrogazione alla Commissione Europea riguardava in particolare la realizzazione del progetto in relazione al rispetto delle norme comunitarie in tema di tutela ambientale e paesaggistica. E dopo il M5S d’Abruzzo, e Coordinamento Trivelle Zero del Molise, Comitato No Stoccaggio Poggiofiorito, Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua e Nuovo Senso Civico, in estate è stato anche il Comune di Lanciano a dare il suo parere negativo al metanodotto Larino-Chieti. “Esprimiamo forte contrarietà al progetto”, dichiarò nel mese di giugno all’Ansa il sindaco, Mario Pupillo. Il suo parere negativo l’Amministrazione comunale di Lanciano l’ha confermato al Ministero dello Sviluppo Economico, come reso noto. “Eravamo già pronti per l’invio del parere negativo nei primi giorni di maggio – spiega Pupillo – ma con la sospensione del procedimento di 30 giorni, e il contestuale slittamento dei termini da parte del Mise, abbiamo riflettuto ulteriormente e responsabilmente sull’opera, aprendoci nuovamente al confronto con la cittadinanza e con tutte le forze politiche. Da amministratori abbiamo il dovere di valutare fino in fondo le questioni, senza farci tirare per la giacchetta”.