Sgominata banda dell’Audi

I carabinieri della Compagnia Carabinieri di Giugliano in Campania (NA), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Frosinone, Antonello Bracaglia Morante, su richiesta della locale Procura, nei confronti di H. T, classe 88 (attualmente già detenuto per fatti analoghi), S. A., cl. 95 e H. M., cl. 97. Gli stessi, tutti originari della Bosnia, con precedenti specifici e domiciliati in Italia presso un campo nomadi di Giugliano in Campania, sono ritenuti responsabili di concorso in più furti aggravati commessi a Sesto Campano, Veroli e Castel Volturno. In sostanza, l’indagine ha permesso di individuare un gruppo di criminali “itineranti”, già noto in Campania come la “banda dell’Audi A4 dell’Asse Mediano” (per via dei numerosi furti perpetrati su quell’asse viario) che, partendo da un campo nomadi della Campania, ove avevano base logistica, nelle ore notturne di ogni notte, si spostava a bordo di potente autoveicolo, tra le Province di Napoli, Caserta, Frosinone ed Isernia mettendo a segno colpi in danno di esercizi commerciali, privilegiando rivendite di tabacchi collocate all’interno di aree di servizio, distributori di carburanti e bar tabacchi, da dove riuscivano a prelevare ed impossessarsi di refurtiva di ingente valore consistente in tabacchi, valori bollati e biglietti della lotteria istantanea. La tecnica utilizzata, sempre la stessa, rapida ed efficace. Localizzazione dell’obiettivo, attraverso preliminari e preparatori “sopralluoghi”, arrivo in velocità con l’Audi A4 (sempre la stessa a cui venivano apposte targhe rubate e che hanno anche riverniciato di diverso colore dopo più raid per renderne più difficile l’identificazione) dalla quale scendevano cinque persone, completamente travisate con passamontagna, con compiti e ruoli ben definiti. Uno di vedetta lungo la strada principale, l’autista fermo alla guida con motore acceso pronto a ripartire, gli altri tre, in sequenza, agganciavano la serranda di protezione con una catena la cui altra estremità era ancorata all’auto che nel ripartire rapidamente la scardinava; forzavano la porta di ingresso con un “piede di porco” ed, infine, trafugavano la merce posizionandola all’interno di una cesta per il pane collocata nel cofano della vettura. L’azione durava pochi minuti. Con tale tecnica, oltre gli episodi scoperti che hanno fruttato loro circa 20.0000 euro tra denaro contante, valori bollati e tabacchi, si ritiene che il medesimo gruppo criminale abbia potuto eseguire diversi altri furti in questa provincia, su cui sono in corso ulteriori approfondimenti. Gli arrestati, al termine delle previste formalità di rito, sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Poggioreale.