Sfiducia, Toma: “Troveremo la quadra”. Sul commissario: “Lo sceglieremo insieme al governo a giorni”

Oggi si è dimessa anche la Grossi: “La nuova struttura sarà composta da persone di alto profilo”

Non è apparso preoccupato per la mozione di sfiducia, ma più che altro concentrato sui problemi da affrontare nell’immediato. Come quello della nomina della nuova struttura commissariale. Il governatore Toma è stato questa mattina, martedì 16 marzo, a Roma a colloquio con il ministro della Salute Speranza e con quello degli Affari regionali Gelmini per fare il punto della situazione sulla delicata questione del commissariamento della sanità.

Attendo che il governo scelga i nuovi commissario, lo faremo insieme e per questo sono stato oggi nella Capitale. Io mi sono reso disponibile ma non voglio che si litighi per me. Ho sempre ritenuto che il commissario debba essere il presidente, ma in questo momento non voglio creare alcun problema, tanto i commissari sono destinati a sparire con il Patto per la salute, dopo la pandemia. Ora è urgente una nomina e io non faccio battaglie per me ma per i molisani. Tra pochissimi giorni troveremo la quadra su nomi di elevatissimo spessore che staranno bene a me e al governo.

Oggi si sono registrate anche le dimissioni della sub commissario Ida Grossi che fanno seguito a quelle di Giustini. Lei non è indagata, ma il suo passo indietro è dovuto principalmente a ragioni di opportunità. Il nuovo commissario sarà, come già detto anche ieri, un tecnico. “Sarà sicuramente un tecnico – ha continuato il governatore – anche perché porrò il veto ad una nomina politica. Lo sceglieremo insieme e sarà una figura di alto profilo”. Sarà molisano? “Non posso dirle altro”.

E’ preoccupato per la mozione di sfiducia depositata stamattina e firmata da 11 consiglieri?

“Lo sono politicamente, ma sono certo che ragioneremo e troveremo una quadra come al solito. L’importante è che la democrazia faccia i suoi passi e che tutti abbiano responsabilità. Chi mette la firma sotto ad una mozione di sfiducia, in questo particolare momento si assume una grande responsabilità. Io farò le mie consultazioni politiche e con il solito ottimismo sono certo che arriveremo alla quadratura del cerchio. Anche perché c’è tanto da fare. In primis sull’emergenza sanitaria e sulla campagna vaccinale, poi dobbiamo concentrarci su due grandi opere di cui ho parlato ieri con il ministro Carfagna, utilizzare le nostre competenze sul recovery e concordare azioni importanti con il nuovo commissario ad acta per quanto riguarda il debito sanitario. Non è il momento – ha concluso il presidente – di tirarsi indietro.” redpol