Sette mesi per una risonanza “urgente”, l’odissea denunciata da un paziente

Attesa infinita al Cardarelli di Campobasso nonostante una prescrizione medico di base per ‘pregresso k prostata’

Sette mesi di attesa all’ospedale Cardarelli di Campobasso per effettuare una risonanza magnetica alla prostata, nonostante il medico di base abbia scritto nell’impegnativa “nel più breve tempo possibile; se differibile entro 72 ore”, specificando nel quesito diagnostico “pregresso k prostata”.

E’ quanto denuncia all’ANSA un paziente molisano dopo aver effettuato la prenotazione al Cup dell’Azienda sanitaria regionale (Asrem).

“Quanto accade in Molise – spiega – è inverosimile, si continua a parlare di prevenzione, ma i tempi di attesa per sottoporsi ad accertamenti con priorità ‘urgente’ restano inspiegabilmente lunghi. Mi chiedo, e chiedo a chi ha la governance della Sanità pubblica regionale – prosegue – cosa abbia determinato questa situazione che mette seriamente a rischio la salute del cittadino, anello debole di una catena che continua a mostrare numerose criticità. Chi ha possibilità economiche può rivolgersi, pagando, a strutture private, ma chi non può farlo è destinato a subire passivamente le inefficienze di un Sistema sanitario carente, confidando solo nella buona sorte. Purtroppo, però, non si può vivere di speranza, soprattutto quando si è consapevoli che, in particolare per alcune patologie, il tempo è ‘nemico’ e che una diagnosi tardiva può determinare serie, e a volte irreparabili conseguenze”.