Servizio idrico integrato, «Termoli con l’acqua alla gola»
Il commento dell’ingegnere Nicola Felice
REDAZIONE TERMOLI
E sulla questione del passaggio di consegne tra la Crea e la Florio Group è intervenuto anche l’ingegnere Nicola
Felice. «Continuano a pervenire ai termolesi – afferma Felice – notizie sconfortanti sul fronte del servizio idrico
integrato. Tra queste la recente notizia della rottura (la terza in tre anni) della condotta sottomarina allo scarico
a mare, a circa 1,8 Km dalla battigia, delle acque reflue trattate dall’impianto di depurazione del Porto, che
ancora oggi continua a presentare tutte le criticità del passato. Resta solo l’auspicio di qualche miglioramento
dopo il recente avvio dell’impianto di depurazione del Sinarca, che dovrebbe alleggerire il carico inquinante
all’impianto del Porto, fortemente sopra alimentato, che presenta bassa efficienza e capacità depurativa, con
conseguente immissione di scarichi in mare “apparentemente” irregolari, odori sgradevoli, di origine certa, che
si propagano nel Borgo Vecchio e oltre. Anche l’ultima rottura della condotta, da me tempo fa prevista, dovrà
essere riparata con immediatezza, anche in vista della prossima stagione balneare, già di per se fortemente
gravata dall’assenza, anche per il 2019, della Bandiera Blu. E’ presumibile che la condotta anche nel prossimo
futuro subirà altre rotture, dovute oltre alla vetustà anche alle diverse sollecitazioni causate dalle stesse
operazioni di riparazioni, e sempre più verrà meno la sua funzione. Anche questo impone alla futura
Amministrazione, in primis, l’eliminazione dell’impianto di depurazione del Porto, realizzando il raddoppio
dell’attuale impianto di depurazione di Pantano Basso, già a suo tempo progettato e proposto dalla CREA ,
gestore del servizio idrico integrato. Oppure, soluzione da me preferita, convogliare tutte le acque reflue
all’impianto di depurazione del Consorzio Industriale. L’impianto del Consorzio potrebbe essere a servizio della
depurazione delle acque reflue civili dei Comuni ricadenti nella zona, avendo la capacità di trattare reflui
prodotti da circa 200.000 abitanti equivalenti. Ciò soprattutto dopo la chiusura dello Zuccherificio, forte
produttore in quantità e qualità biologica di acque reflue. Da quanto è dato sapere l’impianto attualmente
funziona a basso carico con processo, prevalentemente, chimico-fisico, con conseguenti maggiori costi di
esercizio a seguito della tipologia delle acque trattate per la quasi totalità industriali. Con l’apporto di acque
reflue civili di certo migliorerà l’efficienza depurativa biologica con riduzione di reattivi e additivi chimici e
conseguente riduzione dei costi di gestione. Inoltre eliminare l’impianto di depurazione del Porto, porta alla
soluzione definitiva delle problematiche che ancora oggi affliggono il Borgo Vecchio e non solo. Ciò consente di
riqualificare l’intera area, e realizzare un parcheggio, di oltre 300 posti, a ridosso del porto e del Borgo Vecchio,
utile a sopperire la carenza di parcheggi in Termoli centro. Maggiore preoccupazione desta l’affidamento
provvisorio del servizio idrico integrato, del valore di oltre 3 milioni di euro per anno, alla Società Florio Group
Srl per l’imminente cessazione del rapporto con la CREA, attuale gestore, deliberato dall’Amministrazione
Sbrocca. Da quanto è dato sapere da notizie di stampa, pare che il nuovo gestore presenta alcune criticità
economi che e finanziarie, nonché esperienze tecniche amministrative equivalenti al servizio da assumere. Per il
servizio tecnico della fognatura e depurazione, con la presa incarico del personale operativo attuale, non si
dovrebbero avere grosse difficoltà. Diverso invece è la parte amministrativa, poiché la CREA è titolare unica del
server centrale e specifico programma per l’emissione delle bollette dei consumi e fatture, conformemente alle
ordinanze e direttive dell’autorità dell’energie. In assenza di tale strumenti, pur impiegando lo stesso personale
oggi in forza alla CREA, si potranno verificare grosse difficoltà ad emettere fatture, quindi incassare i fondi
necessari a supportare il servizio e conseguente grave disservizi nella gestione. Torno a proporre di esaminare
la possibilità di individuare la giusta procedura utile per affidare il servizio idrico integrato, al Consorzio
Industriale di Termoli, con l’acquisizione dell’attuale personale dipendente della CREA. E’ risaputo della grande e
pluriennale esperienza tecnica e amministrativa del Consorzio Industriale nel servizio e idrico integrato, avendo
personale e impianti sia per la produzione e distribuzione dell’acqua ad uso industriale che ad uso umano.
Intanto ad oggi Termoli appare immersa nell’acqua, per non dire altro, fino alla gola».