Sentite “l’avvocato” di Cudini

GENNARO VENTRESCA

Sbagliatissimo pensare che lo sport più amato in città sia il calcio. Almeno quelli della mia generazione che per decenni hanno frequentato il Bar centrale al primo posto ci hanno messo l’automobilismo, coi sedili ribaltati. Poi, con gli anni, si sono ritirati. E ora siedono in poltrona a vedere Sky e quando vengono in centro per farsi una “vasca” sgranano gli occhi al passaggio delle belle ragazze in fiore che sculettano sui loro tacchi a spillo.

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Questione di numeri. Come negarlo. Ma anche di ricambio. Noi che volevamo raddrizzare le zampe ai cani, un po’ per volta ci siamo sparpagliati. Molti hanno cambiato anzitempo indirizzo, accelerando il breve viaggio per San Giovanni dei Gelsi. Altri si sono rifugiati nelle chiassose sale scommesse, dove alimentano sogni e rimpiangono gli ardenti desideri giovanili, le telefonate dalla cabina della villa alle signore insoddisfatte, la nascita del primo club rossoblù, i capannelli di tifosi davanti al bar, l’arrivo di Tonino Molinari, il caffè con Guido Biondi. Le rumorose risate di Giuliana, la supertifosa che veniva da Mantova e che poi si è trasferita in Sicilia.

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Passano e ripassano i giovani davanti al Centrale. Sostano a lungo per l’aperitivo, senza pensare neppure un istante ai calci d’angolo. Se interroghi le nuove leve non sanno neppure tre nomi dei nostri giocatori. In passato, invece, li conoscevano tutti. Teneva banco Pierluigi Squilletti, il venditore di scarpe della porta accanto (Rudy). Tifoso della Sampdoria, si sentiva unto dal Signore per la sua singolare scelta. Che nacque non certo per caso, aveva parenti a Genova e, da bimbo, scelse la Doria, affascinato dai colori dell’allegra divisa.

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Bassino, ma ben piantato, Pierluigi divenne per tutti Sbirullino, nomignolo preso in prestito dalla Mondaini che ne fece un fortunata maschera televisiva. Il nostro Sbirullino entrò in amicizia con molti giocatori. Soprattutto con Catarci e Alivernini, due attaccanti di altalenanti fortune, ed entrò in simpatia con il diesse Piero Aggradi. Durante le fredde serate invernali, alla chiusura del suo esercizio commerciale, eravamo in tanti a prendere posto sui divani del suo negozio per disquisire di pallone e a spettegolare sulla bionda, la bruna e sulla signora che fu stregata dal nostro allenatore, dico Lupo Balleri, l’uomo della nostra prima vittoria.

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Sbirullino su FB è stato tra i pochi, mentre dilagava la clamorosa contestazione, a prendere le difese di Mirko Cudini. In questi giorni, sullo stesso social rivendica la sua coerenza. E bacchetta i tifosi, invitandoli ad essere più vicini alla squadra e a sostenere soprattutto Gesuè che ci ha tolto dai guai.