Il direttore amministrativo Forciniti pronto a tornare sui suoi passi e garantire che le operazioni chirurgiche vengano effettuate a Isernia. La promessa al termine del sit-in di protesta. Domani tavolo tecnico decisivo per ratificare il provvedimento ed evitare tagli
Si riaccende la speranza: le operazioni chirurgiche di Senologia potrebbero essere effettuate a Isernia. A darne comunicazione il direttore amministrativo dell’Asrem, Antonio Forciniti, intervenuto ieri mattina a seguito della manifestazione di protesta che il comitato “In seno al Problema” ha messo in atto dopo lo stop alle operazioni decise dall’Azienda. Il direttore amministrativo, dopo un tavolo tecnico a cui hanno preso parte anche il direttore sanitario di Isernia, De Bernardo, i due dirigenti medici, Scarabeo e Rispoli e il portavoce del Comitato, Emilio Izzo, ha optato per un provvedimento che potrebbe garantire la permanenza del servizio all’ospedale di Isernia. Di fatto i pazienti oncologici confluiranno nella Breast Unit di Campobasso ma, chi lo vorrà, potrà decidere di essere operato a Isernia, dove i medici si appoggeranno al reparto di Ginecologia, così come è avvenuto fino allo scorso mese di luglio. Questo sarà valido anche per le due pazienti a cui era già stato programmato l’intervento ma per le quali era stato previsto il trasferimento a Campobasso. In questo modo sarebbero salve sia la forma che la sostanza. Domani ci sarà un incontro presso la sede isernina dell’Asrem a cui prenderanno parte anche il primario, Della Valle, e il direttore sanitario, Lucchetti. Sarà proprio quest’ultimo a dover ratificare il provvedimento annunciato da Forciniti. Se tutto filerà liscio, dunque, gli interventi continueranno a essere effettuati a Isernia. Una vittoria per il comitato che ieri mattina ha invaso pacificamente il presidio ospedaliero isernino. «Speriamo che quanto promesso diventi realtà», ha dichiarato Emilio Izzo, «anche perché saremo vigili su quanto accadrà nelle prossime ore». In caso contrario il sit-in è stato solo il primo di una serie di iniziative per salvare Senologia e, in generale, l’ospedale di Isernia.
Il tutto è nato dalla decisione dell’Asrem di far effettuare a Isernia solo interventi di chirurgia minore della mammella, demandando i casi più complessi alla dirigenza della Breast Unit istituita al Cardarelli di Campobasso. Per di più, la dottoressa Francesca Scarabeo e il dottor Ettore Rispoli, medici che hanno fatto di Senologia una vera e propria eccellenza della sanità molisana rimarranno a Isernia (a seguito di un provvedimento Asrem) e non effettueranno più interventi chirurgici, se non quelli minori. Una decisione che non è piaciuta ai pazienti e agli utenti che hanno potuto sempre contare sulla professionalità e le competenze specifiche nel settore dei due medici.
«Un’altra pugnalata alla schiena d’Isernia, quello che stanno facendo a Senologia e al Veneziale», aveva fatto sapere Emilio Izzo, anche perché i numeri sono tutti dalla parte del presidio isernino: oltre cento interventi chirurgici nel 2019, contro i poco più di dieci effettuati al Cardarelli. Insieme al Comitato numerosi cittadini e rappresentanti politici che hanno fatto sentire la loro voce contro un provvedimento considerato ingiusto. «L’Asrem, ma anche la politica – ha affermato – ci avevano assicurato che il centro di Senologia e, più in generale, l’ospedale di Isernia sarebbero stati tutelati. Così non è e quindi quella di oggi è una mobilitazione minima, è solo l’inizio. Qualora le promesse non dovessere essere mantenute chiederemo la testa di tutti coloro che si sono responsabili della situazione che stiamo vivendo. E siamo pronti a portare la protesta a Roma», ha continuato Emilio Izzo. Sulla stessa lunghezza d’onda la segretaria isernina del Partito Democratico, Maria Teresa D’Achille.
Durante il sit-in, inoltre, l’avvocato Oreste Scurti ha confermato di aver inviato una lettera di diffida alla Asrem, affinché Rispoli e Scarabeo restino al loro posto. «Non molliamo l’osso – ha concluso l’avvocato Scurti -. Speriamo che alle promesse venga dato un seguito, altrimenti siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni necessarie per salvaguardare i pazienti e il personale medico di Senologia».