Segrega donna per due mesi, 22enne arrestato per sequestro di persona

È stato arrestato dalla Polizia di Stato di Isernia per il reato di cui all’art. 605 c.p. (sequestro di persona), B.M., 22enne cittadino italiano, incensurato. Come già accennato ieri da queste colonne, l’allarme era stato lanciato dal figlio della 53enne isernina dopo che alcuni conoscenti gli avevano riferito che la donna frequentasse un ragazzo molto più giovane di lei e non si vedesse da qualche mese nei luoghi abitualmente frequentati. Immediato a quel punto l’intervento del personale della Questura di Isernia che si è recato presso la residenza della donna, nei pressi della Parrocchia del Sacro Cuore suonando al citofono più volte senza ricevere risposta. Ritenuto che vi potesse essere pericolo per la sua incolumità è stato quindi richiestol’intervento del personale dei Vigili del Fuoco, che attraverso una finestra ha notato la vittima distesa a letto e di fianco un soggetto. Ripetutamente, quest’ultimo è stato invitato ad aprire la porta dell’appartamento, ma solo dopo un’estenuante trattativa si è riusciti ad accedere all’interno dell’abitazione dove lo scenario presentava subito una situazione di degrado sociale: l’appartamento risultava in disordine e maleodorante; solo la bravura degli operatori ha consentito di cogliere immediatamente le latenti richieste di aiuto della donna che in presenza del suo carceriere ed in uno stato di soggezione psicologica si limitava a rispondere molto evasivamente alle domande. Allontanata dall’uomo, la vittima si è abbandonata ad un pianto liberatorio confidando al personale intervenuto il comportamento violento del compagno: la stessa presentava ecchimosi su varie parti del corpo e quindi veniva soccorsa da personale del 118 e ricoverata presso il locale ospedale per gli accertamenti necessari. Il personale della Polizia di Stato senza mai abbandonare la vittima, acquisendo la sua fiducia riceveva le sue confessioni circa il lungo periodo di segregazione, almeno 2 mesi, durante i quali il 22enne conosciuto in chat, dopo qualche giorno di normale coabitazione, aveva modificato il suo comportamento trattenendola chiusa a chiave nella stanza da letto e malmenandola quotidianamente. La donna, inoltre, era stata obbligata ad espletare i suoi bisogni fisiologici in un recipiente di plastica presente nella sua camera,  riceveva un pasto al giorno ed era stata privata della carta bancomat e del cellulare, onde evitare di poter richiedere in alcun modo aiuto. All’esito degli accertamenti effettuati, il B.M. veniva tratto in arresto da personale dell’UPGSP e della Squadra Mobile per il reato di sequestro di persona ed associato a disposizione dell’Autorità Giudiziaria presso la locale Casa Circondariale.