“Scuola senza Zaino”, domani l’iniziativa all’Iiss

I riferimenti teorici del Movimento Senza Zaino sono quelli della psicologia e della pedagogia classica

BOJANO

Domani pomeriggio, all’IISS di Bojano, si terrà un incontro con la Prof.ssa Mariapaola Pietropaolo, referente di “Scuola senza Zaino” per Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e Calabria, che illustrerà la nuova metodologia. Un modo diverso di intendere il processo di insegnamento-apprendimento. «Il Modello di Scuola senza zaino – spiegano dall’organizzazione –  parte dal gesto simbolico dell’eliminazione dello zaino dal corredo scolastico degli studenti.  In Italia, così come in altre parti del mondo, i bambini e i ragazzi vanno a scuola con uno zaino simile a quello usato dagli escursionisti, dovendo portare a scuola e riportare a casa il proprio materiale di lavoro.  Eppure, se ci si pensa, la cosa non avviene per i lavoratori adulti, che trovano normalmente i propri strumenti del mestiere sul posto di lavoro.  Lo zaino, tra l’altro, non è uno strumento inventato per la scuola; il vocabolario Devoto-Oli ne dà questa definizione: “Sacco di tela robusta rinforzato e munito di cinghie per essere portato a spalla, sia da soldati che da alpinisti, escursionisti, gitanti, ecc.”. Pertanto lo zaino richiama alla mente l’idea di un viaggio verso un luogo sconosciuto, estraneo, se non ostile, impervio, non umanizzato.  Nell’improprio uso che se ne fa a scuola, rimanda al pensiero di un posto in cui si è di passaggio, quasi in visita, per affrontare il quale, è necessario possedere un bagaglio a mano pesante, munito di molti attrezzi che consentono di fronteggiare prove, controlli, ostacoli. La sua pesantezza, in effetti, è data per lo più dall’enorme quantità di carta (bianca o stampata) che esso trasporta e che ben rappresenta l’immagine di una scuola formalistica, libresca, nozionistica. I riferimenti teorici del Movimento Senza Zaino sono quelli della psicologia e della pedagogia classica troppo spesso dimenticati.  Sono le suggestioni dei grandi autori, da Pestalozzi a Rousseau, da Dewey a Freinet e a Cousinet, da Steiner a Montessori, per arrivare a Bruner, Vygotskij, Gardner, Sternberg, tanto per citare solo alcuni riferimenti poco praticati anche se molto declamati».