Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato la tabella ripartita per Regioni, delle 71.643 domande presentate dai docenti precari per partecipare alle fasi b) e c) del piano straordinario di assunzioni. Per il Molise si conferma il numero di 711 domande presentate su circa 1400 iscritti nelle graduatorie ad esaurimento.
La Flc Cgil afferma che si tratterebbe comunque di un numero significativo, e che ci saranno domande non prese in considerazione, sia per mancanza di posti (ricordiamo che per la scuola dell’infanzia non ? previsto l’organico potenziato), sia perch? alcuni aspiranti sono gi? stati assunti nelle fasi 0 e a). Per la fase b) le nomine avverranno a fine agosto/inizio settembre. Per la fase c) la procedura si svolger? tra ottobre e novembre.
La mancata presentazione della domanda da parte di molti docenti molisani ? stata determinata dalla poca chiarezza delle procedure previste e dalla forte preoccupazione per una migrazione obbligata che per molti aspiranti risulta incompatibile con le situazioni personali e familiari. Tale fenomeno sar? solo in parte attenuato, infatti, dal rinvio del raggiungimento della sede per chi abbia in corso una supplenza annuale o al 30 giugno, disposto dal MIUR su sollecitazione delle OO.SS.
Ricordiamo che in Molise, per l?organico potenziato, previsto nella fase C sono disponibili 569 posti. Si tratta di numeri insufficienti a stabilizzare tutti i precari presenti nelle graduatorie molisane, anche perch? molti posti rischiano di essere attribuiti a docenti con maggiore punteggio provenienti da regioni limitrofe (in particolare Puglia e Campania), mentre i nostri docenti, con punteggi di servizio mediamente pi? bassi, rischiano di doversi trasferire in province lontane (in particolare del Nord).
In questi giorni, pertanto, centinaia docenti della scuola del Molise vivono con l?angoscia di non sapere se e dove verranno immessi in ruolo entro l?anno. L?inquietudine aumenta se si pensa che il loro destino in qualche modo dipende da un assurdo algoritmo elaborato dal MIUR, che tra la fine del mese di agosto e gli inizi di settembre potrebbe ?generare? la provincia in cui verranno stabilizzati, senza certezze su criteri utilizzati. Il tutto, solo perch? non si ? voluto realizzare un piano pluriennale di immissioni in ruolo e neppure si sono unificate le varie fasi in modo da tenere conto del rapporto tra iscritti nelle graduatorie e posti disponibili.