Celebrato ieri a Larino il processo che ruota intorno alla gestione dei fondi erogati da parte della Regione Molise per la nascita della scuola di musica imam di Larino, un’inchiesta avviata dall’ex capo della Procura della Repubblica di Larino, Nicola Magrone, e che ha visto dopo sei anni dal rinvio a giudizio, imputati a vario titolo l’ex governatore Michele Iorio, il fondatore della scuola di musica Gaetano Venditti, l’ex sindaco del centro frentano, Guglielmo Giardino, l’ex segretario comunale Fernando Antonio Rosati e due operatori economici (un terzo aveva chiesto e ottenuto il patteggiamento a sei mesi di reclusione). I reati loro contestati hanno riguardato dall’abuso d’ufficio alla truffa. In particolare nel mirino dell’inchiesta avviata dalla Procura frentana nel 2008 figuravano i cospicui finanziamenti ottenuti e la gestione degli stessi, presunte fatture gonfiate e presunti favortismi. Quanto basta per far firmare al Pubblico Ministero, Ilaria Toncini, una requisitoria attraverso cui erano state richieste condanne per tutti e 6 gli imputati: Due anni e 3 mesi per Gaetano Venditti, difeso dall’avvocato Lorusso. Due anni per l’ex sindaco Guglielmo Giardino e Fernando Rosati, difesi rispettivamente da Antonio De Michele e Gina Capuano, dello studio legale di Vittorino Facciolla. 1 anno e 6 mesi invece richiesti per l’ex presidente Iorio, difeso legalmente dall’avvocato Arturo Messere, alla sbarra ieri con l’accusa di abuso d’ufficio. Pene ridotte a soli 6 mesi per i due fornitori di strumenti e materiale musicale, difesi dall’avvocato Masucci. La sentenza di primo grado celebrata ieri ha però, di fatto, disatteso le istanze dell’accusa. Per quasi tutti i capi d’imputazione è infatti arrivata l’assoluzione da parte dei giudici del tribunale frentano, altri invece sono stati prescritti. Soddisfatti i legali della difesa. In base al contenuto della sentenza l’ex governatore Iorio rimarrà in consiglio Regionale.