Scuola Attiva: ecco come riapre la D’Ovidio
Scuola Attiva: ecco come riapre la D'OvidioScuola Attiva: ecco come riapre la D'OvidioIl preside Confessore: ecco la ‘nuova’ D’Ovidio Sulla home page del sito dell’Istituto comprensivo “D’Ovidio” è ben in evidenza la sezione “Piano di Rientro”. Una sorta di tabella di marcia, frutto di mesi di lavoro, che permette al dirigente scolastico Luigi Confessore di aprirci le porte della scuola di piazza della Repubblica, in procinto di accogliere i ragazzi. Il tutto in totale sicurezza e con un pizzico di soddisfazione. “Se fossi andato al mare probabilmente non ci troveremmo qui a parlare oggi”, ci rivela con il sorriso. Sicurezza, è questa la parola d’ordine, anche un po’ inflazionata nelle ultime settimane, seppur in maniera lecita, che sta interessando questi scampoli d’estate prima della fatidica campanella. Che in Molise suonerà lunedì 14 settembre, come confermato dal governatore Donato Toma nel corso di una conferenza stampa in Giunta regionale.Al nostro arrivo il dirigente, insieme al presidente del Consiglio d’Istituto Stefano Lombardi e al professor Manocchio, è in riunione con una rappresentanza di genitori. Oggetto dell’incontro l’Informativa Covid, già ampiamente discussa e dibattuta con personale docente e Ata. Dicevamo, una nuova scuola, sì perché già al primo impatto quello che salta all’occhio è la presenta massiccia di indicazioni su come gli alunni potranno ‘vivere’ tra aule, corridoi e laboratori. Niente ingressi o uscite scaglionate, precisiamo, il plesso di piazza della Repubblica ha la fortuna di essere dotato di più accessi, quindi i ragazzi saranno divisi in tre gruppi in modo tale da poter entrare in aula insieme. Niente banchi con le rotelle, almeno per la Secondaria di Primo Grado. Abbiamo aule di circa 50 metri quadrati spiega Confessore, ottimali per ospitare 24 alunni oltre al docente, nel pieno rispetto del metro di distanza tra gli studenti e dei due metri dalla cattedra. Ben definita la divisione dei corridoi con l’apposita segnaletica, installati dispenser con igienizzante in ogni angolo della scuola, posizionati anche i raccoglitori per mascherine usate (vanno infatti conferite nel residuo secco), acquistati macchinari ed attrezzature per oltre ventimila euro (fondi arrivati direttamente dallo Stato) necessari per la sanificazione delle aree, oltre ad un budget destinato alla formazione per il personale docente e Ata. Ma ciò che maggiormente il dirigente Confessore ci tiene a sottolineare è la forma mentis che distingue ad oggi il suo staff, nessuno escluso. “Noi siamo pronti – le parole del preside – Abbiamo iniziato a ripensare la scuola dal primo giorno di lockdown ed il percorso intrapreso a marzo non è stato assolutamente archiviato, anzi riusciremo ad integrarlo con le nuove disposizioni ministeriali”. Tradotto in parole povere l’idea del numero uno della D’Ovidio, che in realtà più che un’idea è un nuovo modus operandi di fare scuola, è quella di arricchire la didattica tradizionale (pre Covid per intenderci) con tutto ciò che di positivo la Dad e l’uso delle tecnologie ha lasciato ai docenti ed all’intero comparto dell’istruzione. Un esempio, la stessa lezione tenuta dal docente della Secondaria di Primo Grado, attraverso la condivisione e lo streaming, può essere proiettata in diretta in una classe della Primaria dislocata in un plesso diverso. E ancora, nel caso in cui un alunno sia in quarantena presso il proprio domicilio, da casa – con un pc – parteciperà alla lezione insieme ai suoi compagni, grazie al Dovì, il robot ideato dall’istituto comprensivo D’Ovidio che ‘siederà’ al banco lasciato momentaneamente vuoto dal ragazzo che lo comanderà da remoto. Questo per sottolineare come l’emergenza legata al Covid ha ovviamente dei risvolti positivi, che - perché no - potranno anche migliorare il sistema scuola italiano, non fosse altro che le nuove tecnologie sono entrate senza chiedere permesso e soprattutto mostrando le potenzialità che ne derivano.ANTONIO SALVATORE
Pubblicato da Quotidianomolise.it su Sabato 5 settembre 2020
Il preside Confessore: ecco la ‘nuova’ D’Ovidio
Sulla home page del sito dell’Istituto comprensivo “D’Ovidio” è ben in evidenza la sezione “Piano di Rientro”. Una sorta di tabella di marcia, frutto di mesi di lavoro, che permette al dirigente scolastico Luigi Confessore di aprirci le porte della scuola di piazza della Repubblica, in procinto di accogliere i ragazzi. Il tutto in totale sicurezza e con un pizzico di soddisfazione. “Se fossi andato al mare probabilmente non ci troveremmo qui a parlare oggi”, ci rivela con il sorriso. Sicurezza, è questa la parola d’ordine, anche un po’ inflazionata nelle ultime settimane, seppur in maniera lecita, che sta interessando questi scampoli d’estate prima della fatidica campanella. Che in Molise suonerà lunedì 14 settembre, come confermato dal governatore Donato Toma nel corso di una conferenza stampa in Giunta regionale.
Al nostro arrivo il dirigente, insieme al presidente del Consiglio d’Istituto Stefano Lombardi e al professor Manocchio, è in riunione con una rappresentanza di genitori. Oggetto dell’incontro l’Informativa Covid, già ampiamente discussa e dibattuta con personale docente e Ata. Dicevamo, una nuova scuola, sì perché già al primo impatto quello che salta all’occhio è la presenta massiccia di indicazioni su come gli alunni potranno ‘vivere’ tra aule, corridoi e laboratori. Niente ingressi o uscite scaglionate, precisiamo, il plesso di piazza della Repubblica ha la fortuna di essere dotato di più accessi, quindi i ragazzi saranno divisi in tre gruppi in modo tale da poter entrare in aula insieme. Niente banchi con le rotelle, almeno per la Secondaria di Primo Grado. Abbiamo aule di circa 50 metri quadrati spiega Confessore, ottimali per ospitare 24 alunni oltre al docente, nel pieno rispetto del metro di distanza tra gli studenti e dei due metri dalla cattedra.
Ben definita la divisione dei corridoi con l’apposita segnaletica, installati dispenser con igienizzante in ogni angolo della scuola, posizionati anche i raccoglitori per mascherine usate (vanno infatti conferite nel residuo secco), acquistati macchinari ed attrezzature per oltre ventimila euro (fondi arrivati direttamente dallo Stato) necessari per la sanificazione delle aree, oltre ad un budget destinato alla formazione per il personale docente e Ata. Ma ciò che maggiormente il dirigente Confessore ci tiene a sottolineare è la forma mentis che distingue ad oggi il suo staff, nessuno escluso. “Noi siamo pronti – le parole del preside – Abbiamo iniziato a ripensare la scuola dal primo giorno di lockdown ed il percorso intrapreso a marzo non è stato assolutamente archiviato, anzi riusciremo ad integrarlo con le nuove disposizioni ministeriali”. Tradotto in parole povere l’idea del numero uno della D’Ovidio, che in realtà più che un’idea è un nuovo modus operandi di fare scuola, è quella di arricchire la didattica tradizionale (pre Covid per intenderci) con tutto ciò che di positivo la Dad e l’uso delle tecnologie ha lasciato ai docenti ed all’intero comparto dell’istruzione. Un esempio, la stessa lezione tenuta dal docente della Secondaria di Primo Grado, attraverso la condivisione e lo streaming, può essere proiettata in diretta in una classe della Primaria dislocata in un plesso diverso. E ancora, nel caso in cui un alunno sia in quarantena presso il proprio domicilio, da casa – con un pc – parteciperà alla lezione insieme ai suoi compagni, grazie al Dovì, il robot ideato dall’istituto comprensivo D’Ovidio che ‘siederà’ al banco lasciato momentaneamente vuoto dal ragazzo che lo comanderà da remoto. Questo per sottolineare come l’emergenza legata al Covid ha ovviamente dei risvolti positivi, che – perché no – potranno anche migliorare il sistema scuola italiano, non fosse altro che le nuove tecnologie sono entrate senza chiedere permesso e soprattutto mostrando le potenzialità che ne derivano.
ANTONIO SALVATORE