Scuola ai nastri di partenza e mamme preoccupate: «Mancano certezze»

«Nessuno può garantirci nulla se non siamo noi i primi a tutelarci». C’è grande senso di responsabilità delle mamme in vista della riapertura dell’anno scolastico previsto il 14 settembre in quasi tutta Italia. Certamente le paure sono tante e i dubbi molti ma c’è la solida convinzione che bisogna ripartire con la scuola. A preoccupare principalmente i genitori è l’incertezza sulle modalità di ripresa, sull’eventualità di un caso Covid in classe e il benessere mentale dei propri figli. Abbiamo chiacchierato con alcune mamme termolesi per capire, da vicino, i sentimenti in vista del ‘grande giorno’. «La preoccupazione generale è quella di garantire una sicurezza all’interno degli ambienti scolastici sia per gli studenti che per l’intero personale scolastico». Altre mamme invece continuano a chiedere maggiore chiarezza. «Se il bambino ha un semplice raffreddore potrà stare in classe con gli altri bambini?». C’è poi da snocciolare la questione dei tamponi rapidi. In queste ultime ore si è fatta sempre più pressante questa soluzione che permetterebbe uno screening rapido, così come accade negli aeroporti e nei porti. In questo modo lo screening per docenti, Ata e studenti sarebbe veloce e così si eviterebbe di bloccare un’intera classe e condizionare anche il lavoro dei rispettivi genitori. Il tampone tradizionale verrebbe fatto solo in caso di test rapido positivo. Al momento questa possibilità sembra essere prevista solo in due regioni, Lazio e Veneto ma l’idea sarebbe quella di estenderla ad ogni scuola d’Italia. L’attendibilità dei tamponi rapidi è all’85%, ma per intervenire in luoghi affollati come le scuole possono essere davvero efficaci per una tempestiva risposta a possibili focolai nelle classi.