Scontro nella Lega, Romagnuolo: «La Calenda vuole distruggere il partito in regione»
La capogruppo: «Io ho fatto crescere il Carroccio in Molise, lei fino a qualche mese fa era in Forza Italia»
Questa mattina in consiglio regionale c’è stata la redistribuzione degli incarichi dopo le dimissioni di Quintino Pallante da presidente della IV commissione. Una reazione a catena che ha portato anche ad uno scontro senza esclusioni di colpi tra le due esponenti della Lega Aida Romagnuolo e Filomena Calenda.
La presidenza della IV commissione, così come anticipato, è andata alla Calenda. Al suo posto in Prima è finito Gianluca Cefaratti, mentre nell’ufficio di presidenza, al posto della Calenda, è andata Paola Matteo di Orgoglio Molise. A votare per la Calenda al vertice della Commissione è stata tutta la maggioranza, ad eccezione della Romagnuolo. Da qui l’affondo della Calenda: «Ringrazio tutti i consiglieri che questa mattina – ha dichiarato l’esponente della Lega – hanno dato il loro voto favorevole riguardo alla mia nomina a presidente della IV Commissione Consiliare Permanente. Sin da ora posso assicurare che la loro fiducia sarà ripagata dal mio impegno e la mia dedizione nell’espletamento di un incarico così importante, che richiede un certo grado di responsabilità e che, sono convinta, ho ottenuto grazie al lavoro svolto in questi mesi. Mi duole, al contempo, sottolineare come la mia nomina sia stata approvata con il voto favorevole di tutta la maggioranza tranne che del capogruppo della Lega Salvini Molise, il consigliere regionale Aida Romagnuolo, la quale si è astenuta dalla votazione. In qualità di consigliere regionale della Lega Salvini Molise ho chiesto, e continuo a chiedere, lumi riguardo tale comportamento che ritengo inspiegabile, considerato che lede l’immagine di un partito, la Lega, che attraverso la mia nomina a presidente di IV Commissione, accresce il suo peso specifico negli organi regionali. Un comportamento, di certo, non in linea con la compattezza e la coerenza che più volte è stata richiesta dal segretario federale, il ministro Matteo Salvini e dal coordinamento regionale, nella persona dell’assessore regionale, Luigi Mazzuto.
Di certo queste beghe politiche non interessano i molisani. A loro, infatti, ribadisco il mio impegno nel farmi portavoce delle loro problematiche, in particolare per quel che concerne i servizi sociali, – ha concluso la Calenda – ambito che interessa da vicino la Commissione Consiliare che da oggi presiederò con onore».
A stretto giro di posta è arrivata la dura replica della Romagnuolo: «Lotterò con tutte le mie forze – ha commentato la capogruppo del Carroccio in consiglio regionale – per difendere la Lega da chi nel Molise ha deciso di distruggerla. Se la Calenda chiede spiegazioni, come ha fatto, gli rispondo immediatamente e pacatamente com’è mia consuetudine senza mai usare l’arma della minaccia, cosa che lei abitualmente usa fare anche in seno alle riunioni di maggioranza. La Calenda sembra che abbia il preciso obiettivo di demolire la Lega nel Molise, di attaccarmi giornalmente solo per indebolire il partito di Salvini nascondendo invece i suoi veri interessi che non sono certamente quelli della Lega. Infatti, sovente, nelle riunioni di maggioranza, la sentiamo sbraitare “o mi date questo o …..”. Io per difendere il partito di Salvini ci metto la faccia quotidianamente come ho sempre fatto e, come sempre farò, perché io starò sempre dalla parte dei cittadini, dalla parte di chi non ha un lavoro e vuole un Molise migliore. Sono stata una delle prime ad entrare nella Lega, ho lavorato per la Lega, mi sono adoperata per la Lega, ho fatto crescere la Lega ed i molisani mi hanno premiata copiosamente come prima eletta. Non ho nessun incarico. Salvini resta il mio riferimento politico e certamente non sarà la Calenda a darmi lezioni di appartenenza alla Lega, considerato che fino a qualche mese fa lei militava in Forza Italia al Comune di Isernia dove tutt’ora è all’opposizione di una giunta di centrodestra. Preciso solo che, come presidente della 4a Commissione, la Calenda non è stata eletta dalla maggioranza di centrodestra come vuole far credere, ma solo da tre componenti su cinque della stessa 4a Commissione che è tutt’altra cosa. Nel gioco della spartizione, il posto è andato a lei per ovvi motivi, perché sbraita e, perché è di Isernia, una provincia che su quattro presidenti di Commissioni permanenti ne ha presi tre (Di Lucente, Iorio e Calenda) a discapito di quella di Campobasso che ne conta solo uno con D’Egidio. Così anche per gli assessori regionali dove, su cinque assessori, ben tre sono della provincia di Isernia (Di Baggio, Cotugno e Mazzuto), pur essendo la provincia di Campobasso il doppio di abitanti. Come mai accade tutto ciò a favore della provincia di Isernia? Perché? La mia risposta alla Calenda è serena, rispetto a chi è invece va a caccia esclusivamente di poltrone. Come leghista della prima ora e come Capogruppo della Lega alla Regione, posso tranquillamente affermare che la Calenda ha agito fin dal suo insediamento sempre in modo autonomo e personale e mai, come Lega, tant’è che è stata rimbrottata dallo stesso Mazzuto. Concludo, affermando che io non ho votato contro nulla, mi sono solo astenuta da una variazione in corso d’opera di alcuni cambi di componenti di Commissioni. E poi, non mi risulta che Salvini o che la Lega molisana o che il Gruppo alla Regione della Lega abbiano fatto il suo nome per designarla alla presidenza della 4a Commissione. E, se non è stata designata da noi della Lega molisana, la Calenda da chi è stata designata, voluta? Il resto – ha concluso Aida Romagnuolo – è solo teatro».