Scissione 5 Stelle, Federico: «I dimaiani attratti da Mastella, Brunetta e addirittura Renzi»

Parla il parlamentare e coordinatore regionale del Movimento: «Chi lascia poi è sempre indietro con le restituzioni e non accetta la democrazia interna. Qualcuno ha avuto qualche pensiero in più anche in Molise ma l’importante è chiarezza e unità»

Misurato nelle parole, come nel suo stile, non perde il suo proverbiale aplomb ma non le manda certamente a dire. Per Antonio Federico, parlamentare molisano e coordinatore regionale dei 5 Stelle, il Movimento ci ha guadagnato dalla scissione perché «ora ci sono le condizioni migliori per affermare i nostri principi». 

Non è sorpreso dalla mossa di Di Maio, «già dall’elezione del presidente della Repubblica si vedevano movimenti in Parlamento che andavano in questa direzione. Hanno scelto questo momento accampando le scuse che hanno ripetuto tutti quelli che hanno lasciato il Movimento in questi anni. E poi la maggior parte di loro sono indietrissimo nelle restituzioni e soprattutto i “dimaiani” si fanno lusingare da gente come Mastella, Brunetta, Brugnaro, addirittura Renzi. E’ evidente che c’era qualcosa che non funzionava, ci sono obiettivi diversi. Io vado avanti spinto dalle motivazioni che mi hanno portato 15 anni a fare politica. Qualcun altro aveva idee diverse, ce ne siamo fatti una ragione ma loro non c’entravano assolutamente nulla con il Movimento 5 Stelle.»

In Molise c’è unità, almeno apparente, e anche in questo caso, Federico, con garbo, lancia qualche stilettata. «Fa piacere essere compatti perché era importante dare un messaggio chiaro ai cittadini. Qualcuno ha avuto qualche pensiero in più e lo rispetto e nessuno ha puntato la pistola alla tempia di nessuno. Si sono attesi i tempi di ognuno e la cosa importante era chiarezza e unità.»

Chiarezza che nelle parole di Federico sembra esserci anche in vista delle Regionali. «Siamo alternativi al centrodestra e vogliamo costruire insieme a chi c’è, a partire dal Pd, un percorso per creare una coalizione in grado di vincere, ma non a tutti i costi, non con chiunque ma creando un perimetro chiaro.»

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