Sciopero personale Aiop-Rsa, i sindacati: «Diritti, dignità e salario per chi si occupa dei “fragili”»

I rappresentanti regionali di Fp-Cgil, Cisl-Fp Abruzzo-Molise e Uil-Fpl Molise hanno manifestato in piazza Pepe a Campobasso in occasione della protesta nazionale unitaria

Contrastare il fenomeno del “dumping” contrattuale, il lavoro povero, e promuovere il loro diritto a vedersi riconosciuta la propria professionalità attraverso un contratto che riconosca dignità, diritti e salario per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori coinvolti. È l’intento dei rappresentanti sindacali, manifestato apertamente stamattina, mercoledì 27 settembre, in piazza Pepe, a Campobasso, di fronte al Palazzo della Prefettura dai rappresentanti sindacali della Fp Cgil Molise, Cisl Fp Abruzzo Molise, Uil Fpl Molise in occasione dello sciopero nazionale unitario dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata (Aiop)-Rsa, gli operatori che si occupano dei pazienti “fragili” nelle Residenze Sanitarie Assistenziali.

Più in particolare, il focus della protesta riguarda i contratti che l’Aiop ha sottoscritto «all’oscuro delle categorie confederali», lamentano i sindacati, considerando anche che «l’associazione datoriale è anche venuta meno a impegni presi nel giugno 2020, insieme all’Aris, per arrivare a definire un contratto unico di settore per le Rsa, come entrambe hanno fatto per la Sanità privata». Si tratta, evidentemente, di professionalità essenziali per i cittadini più fragili e vulnerabili in un contesto di scarsità e di difficoltà a reperire personale di cura. Il problema è di portata nazionale e, ancor di più regionale, anche dal punto di vista demografico, con la popolazione che diventa sempre più anziana e bisognosa di assistenza.

«Nel merito l’Aiop – si legge in una nota dell’associazione – ha da tempo presentato alle organizzazioni sindacali una proposta di Accordo Ponte che prevede incrementi retributivi tabellari medi di circa il 10,5% rispetto al vigente contratto e l’apertura di un tavolo interassociativo comune per la definizione di un contratto unico di settore. Su questa proposta siamo ancora in attesa di una risposta dalle organizzazioni sindacali impegnate nello sciopero.

È necessario sottolineare che la proposta dell’Aiop, avanzata per senso di responsabilità verso i lavoratori, comporta un importante aggravio di costi per le aziende, già provate dalla pandemia e dall’inflazione, nella sostanziale assenza di coperture economiche da parte delle Regioni e del Governo. Le tariffe del sistema socio-sanitario sono infatti ferme da anni o nei migliori dei casi assoggettate ad inconsistenti ritocchi, mentre si assiste a sistematici rinnovi del CCNL della Sanità pubblica che trova implicita copertura da parte delle Regioni.

Questa situazione sta determinando inaccettabili differenziali retributivi tra lavoratori che, a parità di qualifica e mansioni, operano all’interno delle diverse strutture pubbliche e private che concorrono a garantire la funzionalità e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale.

L’impegno dell’Aiop per l’adeguamento del CCNL e per l’apertura di un tavolo per un contratto unico del settore rappresenta quindi allo stesso tempo un riconoscimento verso i propri lavoratori, ma anche un pressante appello al Governo ed alle Regioni affinché intervengano per evitare il definitivo collasso del settore socio-sanitario, essenziale colonna dello stesso SSN.

L’Aiop confida pertanto – si conclude – nell’adesione delle organizzazioni sindacali alla propria proposta di incremento retributivo e di Accordo Ponte, ma anche nel loro sostegno per una incisiva azione verso le Regioni ed il Governo per il necessario finanziamento del settore».

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