Sciame sismico nel Sannio, la scossa più forte di 3.8: chiuse le scuole e verifiche sui danni

Uno sciame sismico ha fatto tremare la terra questa mattina nel Sannio. In tutto cinque scosse, molto ravvicinate tra loro, di cui l’ultima, registrata alle 11.36 dalle stazioni della Rete Sismica Nazionale, di magnitudo 3.8 (a una profondità di 17 chilometri). Allarme e paura tra gli abitanti che si sono immediatamente riversati nelle strade, e decine le telefonate al centralino dei Vigili del Fuoco di Benevento da parte dei cittadini che, dalle 9 di questa mattina, lunedì 16 dicembre, hanno sentito tremare la terra. Tutte le scosse hanno avuto l’epicentro nell’area di San Leucio del Sannio, ma lo sciame è stato avvertito distintamente anche ad Avellino e soprattutto nelle zone irpine che confinano col versante sannita. Allarmati, i sindaci dei centri della Valle Caudina e della Valle Telesina hanno disposto la chiusura delle scuole, dopo aver fatto evacuare gli studenti dalle aule degli istituti. E anche il rettore dell’Università del Sannio, Gerardo Canfora, ha deciso di sospendere in via precauzionale tutte le attività didattiche e amministrative dell’ateneo. Per il momento comunque, non si sono registrate danni a persone e cose.

Allerta Protezione Civile. Lo sciame sismico che ha interessato il beneventano «non ha prodotto grosse conseguenze» e «non ci sono state criticità». Ma in ogni caso il sistema di protezione civile «è pronto a fornire la necessaria assistenza alla popolazione» e in particolare a chi «non si sente sicuro di far rientro nelle proprie abitazioni». Lo spiega il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli dopo aver fatto il punto della situazione con le autorità locali ed aver parlato con il sindaco di Benevento Clemente Mastella.

Scuole chiuse anche in Iprinia. I sindaci dei centri della Valle Caudina e della Valle Telesina stanno disponendo la chiusura delle scuole, dopo aver fatto evacuare gli studenti dalle aule degli istituti. Il rettore dell’Università del Sannio, Gerardo Canfora, ha deciso di sospendere in via precauzionale tutte le attività didattiche e amministrative dell’ateneo. Stesso provvedimento è stato adottato dal presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria che ha disposto la chiusura degli uffici. Evacuate per precauzione le scuole di ogni ordine e grado di Avellino Le scosse e il successivo sciame sismico sono stato avvertiti distintamente nel capoluogo e soprattutto nelle zone irpine che confinano col versante sannita, nei cui comuni i sindaci hanno precauzionalmente deciso la chiusura delle scuole. Non si registrano comunque danni a persone e cose.

Ingv: stessa sequenza del 25 novembre. Le scosse avvenute questa mattina nella provincia di Benevento si sono verificate nella stessa area, tra San Leucio del Sannio e Ceppaloni, della sequenza del 25 novembre scorso ed è «plausibile un collegamento» e che la faglia che ha prodotto l’evento sia probabilmente la stessa. Lo ha detto all’ANSA il direttore dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Salvatore Stramondo.

Nella stessa zona il 25 novembre 2019 ci furono tre scosse di magnitudo superiore a 3.0 e una di 2.9, seguite da circa una ventina di altre scosse magnitudo più bassa, inferiore a 2.3. Questa mattina tra le 9,06 e le 10,52 nell’area si sono verificate 8 scosse di cui le due più forti, entrambe di magnitudo 3.4, alle 9,06 e alle 9,53 e le altre di magnitudo inferiore. Il meccanismo alla base dei terremoti di questa mattina, «è di tipo trascorrente, vuol dire – ha spiegato Stramondo – che due margini di faglia scorrono orizzontalmente l’uno rispetto all’altro nella crosta, come due come mani che si strofinano».