Scelta del candidato presidente, Di Bartolomeo “sgonfia” l’ipotesi Brunese

Scelta del candidato alla presidenza: deve essere politico e molisano. Dopo Filoteo Di Sandro, a nome di Fratelli d’Italia, e dopo Micone e Di Lucente, arriva anche la presa di posizione di Michele Di Bartolomeo, portavoce di Molise al Centro, che chiede la stessa cosa: una persona che sia molisana e che incarni l’idea di una regione che non deve per forza essere rappresentata da candidati non molisani o calati dall’alto. Insomma, per Di Bartolomeo, nella nostra regione ci sono persone competenti e capaci, il candidato possiamo trovarcelo in casa.


Così, nel giro di 48 ore (il primo a parlare è stato Di Sandro venerdì) la ventilata candidatura del rettore Brunese, un campano, riceve la terza bocciatura. Facendo i conti, Fratelli d’Italia, due consiglieri regionali e un movimento civico, pur senza nominarlo mai, hanno “sgonfiato” l’idea di Brunese governatore, portata avanti, neanche troppo nascostamente, da Lotito. A questo punto, se non c’è l’unanimita’, le cose si fanno sempre più complicate per Brunese che comunque, in maniera intelligente, non ha mai avanzato ufficialmente la sua candidatura.


Ma vediamo che dice Michele Di Bartolomeo:
“L’Associazione Politico-Culturale ‘Molise al Centro’ invita la Politica Molisana a condividere anche con i movimenti civici, espressioni di quella parte di società civile che non si sente più rappresentata dai partiti tradizionali, la scelta del candidato Presidente alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale.


Sarebbe auspicabile che Partiti accogliessero le indicazioni e le richieste provenienti dal mondo del civismo affinché i candidati alla carica di Presidente, dell’uno o dell’altro schieramento, siano rappresentativi del territorio, con ciò intendendo che siano figure che abbiano quella sensibilità tipica di chi, sul territorio molisano, sono nate, ci vivono, ci lavorano e che siano garanti che i propri figli e i propri nipoti possano Scegliere di continuare a viverci.


Un territorio, una Regione, nata dalla caparbietà dei nostri nonni di dare una speranza ad una terra che diversamente sarebbe stata la periferia di un’altra regione”.