«Sbrocca ha privatizzato tutto», LiberaTermoli “attacca e rilancia”
«La nostra è stata una opposizione estremamente positiva e abbiamo avuto anche il consenso popolare»
REDAZIONE TERMOLI
Un’amministrazione che si è «contraddistinta per le privatizzazioni. Cosa che da una coalizione di centrosinistra non ti aspetti minimamente». Non le mandano a dire i consiglieri comunali di LiberaTermoli Daniele Paradisi e Paolo Marinucci. A pochi mesi dalla scadenza naturale del mandato dell’amministrazione Sbrocca i due esponenti di una fetta della minoranza hanno voluto “tirare le somme” rispetto a quello che è stato fatto nei cinque anni all’opposizione ma anche esprimere un giudizio sull’amministrazione Sbrocca. Un giudizio che, per i due, è assolutamente negativo. «Questa amministrazione ha privatizzato tutto, dalle mense al parco, dal cimitero alla gestione della differenziata e a quella del servizio idrico integrato comprensivo anche dei depuratori. Hanno privatizzato il Macte, la gestione dei parcheggi a pagamento. Quando cedi tutta una serie di asset strategici mi chiedo cosa ci sarà da amministrare per chi verrà dopo se i beni sono stati tutti ceduti al privato?», si domanda Paradisi che ha anche la risposta pronta. «La prossima amministrazione, se è in grado – prosegue – farà solo il controllo sulle ditte che hanno gli appalti senza fare alcuna programmazione? E’ questo il quesito inquietante che ci siamo posti fin dall’inizio della consiliatura». Un quesito che, però, non ha trovato risposta se si considera che, a detta dei due consiglieri comunali, «tutte le proposte alternative che sono state avanzate da noi sono state sempre bocciate. Abbiamo provato a proporre qualcosa e non a fare mera opposizione – ha ricordato Marinucci – ma niente è stato preso in considerazione e lo dobbiamo dire con grande rammarico ed estrema delusione. La nostra è stata una opposizione estremamente positiva e abbiamo anche avuto il riscontro popolare ma l’amministrazione ha pensato di fare a meno delle nostre proposte pensando di essere autosufficiente, che poi è un atteggiamento che da sempre contraddistingue gli schieramenti tradizionali». Dure le critiche che sono piovute rispetto alla gestione della città: dall’accordo mancato con Ferrovie per il raddoppio della tratta ferroviaria («Campomarino ha chiesto compensazioni e noi no»), passando per la chiusura di Corso Umberto «che non ha portato alcun beneficio e che si poteva fare di concerto con i commercianti almeno ascoltandoli», fino alla questione atavica dei parcheggi e della riqualificazione del centro di Termoli, «si sarebbe potuto fare lo stesso progetto tramite le compensazioni di Ferrovie per il raddoppio della Termoli-Lesina, invece si dovrà fare con il privato». Insomma un giudizio che per Marinucci e Paradisi non può che essere negativo. «Eravamo riusciti a riportare il servizio di riscossione, gestione e accertamento dei tributi all’interno del Comune con un ufficio apposito che nonostante le lentezze e le difficoltà riusciva a garantire al cittadino un servizio che adesso non c’è più perché lo stesso cittadino è costretto a fare ping pong tra il pubblico e il privato». Di qui la voglia di guardare avanti, alla prossima campagna elettorale per il rinnovo del sindaco e dell’amministrazione comunale e, soprattutto, alla creazione di una larga coalizione che loro stessi hanno definito «anti-sistema. Stiamo ragionando con altri soggetti politici non di Termoli ma di Roma per verificare se ci sono le possibilità per fare una coalizione che sia alternativa al sistema come è nel Dna del civismo termolese e di LiberaTermoli che ha interpretato da sempre questo sentimento». Per giochi che sono ancora aperti.