E’ dei giorni scorsi la notizia dell’attribuzione di considerevoli risorse al Comune di Sant’Elia a Pianisi per la realizzazione di un progetto di recupero dell’antico borgo di Pianisi, documentato sin dall’XI secolo, della creazione di un parco museale-archeologico integrato con l’ambiente, il territorio e la consolidata produzione agroalimentare. Esprime soddisfazione l’amministrazione comunale che ha ottenuto un finanziamento di 500.00,00 euro con il Bando Bellezza@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati varato dal Governo Renzi nel 2016.
“L’attività di scavo e di riscoperta del sito di Pianisi, il cui ricordo era entrato oramai in una dimensione leggendaria, è iniziata – spiegano dal Comune – nel 2013 grazie alla collaborazione tra il Comune di Sant’Elia a Pianisi e l’Università degli Studi del Molise. In questi anni le attività di scavo, coordinate dal prof. Carlo Ebanista, dell’Università del Molise, e dai suoi studenti sono state cofinanziate dalle ultime due amministrazioni comunali di Sant’Elia a Pianisi, che hanno creduto nell’alto valore della Cultura quale elemento di formazione umana, sociale e di sviluppo economico”.
Il progetto è stato ritenuto meritevole dell’importante finanziamento di 500.000,00 euro dalla commissione nominata dal Governo e scelto, insieme ad altri 272 progetti, tra migliaia di candidature pervenute. In Molise i progetti finanziati sono solo tre e quello di Sant’Elia a Pianisi ha ottenuto l’importo di finanziamento più elevato, ponendosi, a livello nazionale, tra i progetti maggiormente finanziati.
“Attraverso queste risorse – spiegano gli amministratori – il Comune di Sant’Elia a Pianisi e l’Università degli Studi del Molise, sotto l’egida del Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per il Molise e della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio del Molise, intendono finalmente proseguire le attività di scavo con maggiore continuità temporale, al fine di porre in essere tutte quelle iniziative volte a consolidare, preservare, rendere fruibile il sito archeologico, ma anche restaurare ed esporre i reperti più significativi. Allo stesso tempo è volontà dell’amministrazione comunale, d’intesa con i soggetti partner del progetto, attivare, in loco, scuole di alta formazione di archeologia, bioarcheologia e ambientale, tenuto conto che il progetto prevede anche le ricerche sulle tematiche ambientali, coordinate dal prof. Giampaolo Colavita, docente di Scienze degli Alimenti e dell’Alimentazione e di Sicurezza e di Tecnologia Alimentare presso l’Università degli Studi del Molise”.
L’amministrazione comunale di Sant’Elia a Pianisi, gratificata da questo importante traguardo che rappresenterà un’occasione straordinaria per la rinascita della propria comunità. ringrazia coloro che hanno collaborato, sostenuto e incoraggiato l’amministrazione rendendo possibile questo risultato, che solo cinque anni fa sembrava un sogno. “In particolare, si desidera ringraziare Ferdinando Morrone e la sua amministrazione che per primi hanno creduto in questo progetto, il Magnifico Rettore dell’Unimol, prof. Gianmaria Palmieri, Guido Petruccelli che si è fatto promotore di questa iniziativa, l’archeologa Erika Colavita di Sant’Elia a Pianisi, coloro che hanno messo a disposizione i propri terreni per consentire le attività di scavo, l’Azienda Colavita S.p.A. per aver contribuito al finanziamento degli scavi in questi ultimi anni”.