SANTA CROCE DI MAGLIANO (CB). Ore 18.00 del 4 giugno 2016: la comunit? di Santa Croce di Magliano intitola lo stadio a Vincenzo Cosco. Una decisione unanime, rapida (a un anno dalla scomparsa, ndr), e soprattutto voluta, fortemente sentita. Il tutto, nella dignit? e nell?orgoglio di un paese che sa di aver perso il suo simbolo, il suo miglior marchio di fabbrica. Centinaia di persone sugli spalti, la pioggia non pu? fermare la voglia di esserci e di dedicare un pensiero speciale per l?amico tanto amato.
?Vincenzo calcisticamente ? nato sulla polvere del ?Ventimila?, sul marciapiedi diceva. E con quell?orgoglio, quella fierezza e quella forza d?animo ha cresciuto i nostri figlio Gaia e Luigi. Il suo sogno ? partito proprio da qui, dove ha iniziato a muovere i primi passi da allenatore. Aggiungendo che Santa Croce ? una piazza caldissima, calorosa ed esigente: ?io per loro sono il ragazzo di sempre, le mie radici sono l??. Ecco, queste parole penso spieghino pi? di ogni altra cosa il legame viscerale che Vincenzo aveva con Santa Croce. E oggi sar? orgoglioso di questa intitolazione?. Parole che toccano il cuore, come in ogni occasione, quelle della signora Silvana, emozionata ma fiera, commossa ma tenace.
?Aveva solo un rammarico: non aver portato il suo paese in serie D. Parlava dei primi due campionati alla guida della Turris in modo entusiastico. Prima il testa a testa col Campobasso, poi la grande sfida con l?Isernia, nonostante la penalizzazione. ?E? stato bellissimo, facemmo qualcosa di incredibile?, raccontava?
La sigla di apertura del pomeriggio dedicato al mister non poteva che risuonare nelle note e nelle strofe di ?Bruci la citt??, la canzone che Cosco voleva in ogni pre-partita: ?D? la carica? ci confessava il caro Special Wolf. L?avr? data anche agli esordienti che sono scesi in campo. Santi Pietro e Paolo contro Andria in finale, vinta dagli adriatici. Bene anche la Turris/Acli Campobasso, casacca con cui ? sceso in campo anche Luigi, figlio dell?allenatore che ha fatto sognare la sua terra.
L?amministrazione comunale, si diceva, ha preso subito la decisione di intitolare lo stadio a un cittadino illustre. Come spiega il sindaco D?Ambrosio: ?Vincenzo Cosco ? il nostro simbolo per eccellenza. Per me ? un immortale, e come tale voglio rivolgermi a lui. Siamo nella tua casa, quel ?Ventimila? che ti ha visto protagonista fin da bambino. Mi manca poter discutere di calcio con te e programmare le attivit? calcistiche per ricostruire una grande Turris?.
La spinta propulsiva ? giunta anche e soprattutto dall?assessore allo sport Nicolangelo Licursi, amico molto stretto di Cosco, nonch? suo primo direttore sportivo: ?Il nostro ? un atto d?amore e di riconoscenza per i valori che hai dato alla nostro comunit?, esprimendo doti non comuni. Su questo campo ? partita l?avventura che ti ha portato a sedere su panchine importanti. Vincenzo non smetteva mai di allenare, ci ha allenati a valori importanti come l?onest?, la coerenza e la competenza, trasmettendoli alla sua splendida famiglia. E? rimasto sempre lo stesso, e io tutte le sere gli mando un saluto. Prendiamo oggi l?impegno di ripetere ogni anno il memorial a lui dedicato?.
Un paese stretto intorno a un uomo che prima nella vita e poi nella dura malattia ha dimostrato una forza rara, fuori dal comune. Negli occhi della sua mamma si leggono lacrime di lutto, di sconforto, certo. Ma anche di orgogliosa fierezza. Come quella che anima ogni giorno, con tutte le difficolt? che la vita riserva, la moglie Silvana. ?Luigi, ricorda, quando avrai un figlio e lo porterai allo stadio, gli farai osservare la targa dedicata a pap? e gli racconterai che grande uomo ? stato Vincenzo Cosco?.
Franco de Santis