Sanità, «Toma sia nominato commissario ad acta». C’è l’ordine del giorno

Presentato dai consiglieri comunali di maggioranza di Termoli per impegnare il sindaco Roberti e la Giunta a sollecitare il Presidente del Consiglio dei Ministri

L’ordine del giorno impegna «il sindaco di Termoli e la Giunta comunale a sollecitare il Presidente del Consiglio dei Ministri affinché, sentiti i Ministeri della Salute e del Mef, voglia nominare quale commissario ad acta per il Piano di Rientro sanitario del Molise il Presidente della Regione in carica». E’ questa la richiesta che i consiglieri comunali della Lega Salvini Molise, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Popolari per l’Italia, Diritti e Libertà e Siamo Termoli nel Futuro Roberti Sindaco, hanno presentato. Sotto la lente la questione del piano di riordino sanitario e la necessità di cercare di ottenere la nomina del presidente Toma a commissario ad acta per la sanità. Sotto la lente anche il dare mandato al sindaco di Termoli «unitamente a tutti gli altri sindaci dei Comuni della Regione Molise a sollecitare il nuovo commissario ad acta che sarà nominato a chiedere la deroga ai parametri restrittivi di cui al D.M. n.70/2015, c.d. decreto Balduzzi, sulla base delle evidenze ed implementazioni già individuate in altre regioni d’Italia, istituendo nella regione Molise di un DEA di II livello nella città di Campobasso oltre a un DEA di primo livello nella città di Termoli ed un altro nella città di Isernia, al fine di garantire anche a tutti i cittadini molisani il diritto alla salute così come previsto dall’art. 32 della Costituzione». Una richiesta che arriva nel momento di maggiore difficoltà e delicatezza per la sanità molisana. Nell’ordine del giorno, infatti, i consiglieri comunali mettono in evidenza anche la sentenza pubblicata lo scorso 4 dicembre da parte della Corte Costituzionale «in accoglimento del ricorso come sopra proposto dalla Regione Molise, ha dichiarato l’illegittimità della norma impugnata ed in particolare dell’art  25 – sexties del D.L. n. 119/2018, convertito in legge n° 136/2018 laddove era prevista l’incompatibilità della carica di Commissario ad Acta per il Piano di rientro Sanitario con quella del Presidente della Regione commissariata» e il provvedimento di nomina «del commissario Giustini e del sub commissario Grosso che risulta privo di fondamento giuridico, perché adottato su una disposizione di legge presupposta che non esiste più nel nostro ordinamento giuridico, in quanto è stata cancellata dalla Corte Costituzionale» e quindi «risulta necessario che la Presidente del Consiglio dei Ministri provveda alla nomina del nuovo commissario ad acta per la sanità nel Molise».