Sanità, sì alla mozione Pd-Sinistra: «Aumentare i posti letto nel pubblico per acuti»
Il voto all’unanimità con l’emendamento M5S per «portare la proporzione pubblico/privato quanto più possibile vicina all’80-20%»
CAMPOBASSO. Riequilibrare la sanità pubblica e quella privata convenzionata, sia in termini di posti letto per acuti («nella proporzione pubblico/privato quanto più possibile vicina dell’80% al pubblico e del 20% ai privati», si legge nell’emendamento proposto dal consigliere M5S, Antonio Musto, e approvato all’unanimità) sia in termini di budget previsto, in modo da ripensare alle convenzioni con le eccellenze del privato convenzionato in funzione del pubblico, in un rapporto di sana complementarità. Sono i punti-cardine della mozione a firma di Pd (Trivisonno, Salvatore e Chierchia) e La Sinistra per Campobasso (Battista), passata all’unanimità dopo diverse ore di dibattito in Aula, che impegna «il sindaco affinché si faccia portavoce e promotore della attuazione dei principi enunciati in premessa, parte integrante del presente documento» e il Comune capoluogo a «chiederlo con forza, al Ministro della Salute ed al presidente della Regione Molise, ciascuno per ciò che istituzionalmente gli compete».
Tra i punti principali l’impegno che «in conferenza Stato-Regioni si arrivi ad ottenere per il Molise le necessarie deroghe ai criteri Balduzzi (tra cui Neurochirurgia), tenuto conto della sua morfologia, della dislocazione di gran parte dei comuni in zone disagiate o aree interne, delle infrastrutture viarie del tutto inadeguate; ciò anche alla luce del fatto che la previsione dell’elisoccorso, misura molto costosa e non attivabile sempre (ad esempio, durante le ore notturne o in condizioni meteo proibitive), non è né può essere sostitutiva e risolutiva; si ponga fine alla possibilità di extra-budget per i privati convenzionati; si controlli l’appropriatezza delle prestazioni degli stessi, prima di procedere ai pagamenti, riequilibrando la gestione del budget previsto nel fondo sanitario regionale a favore della sanità pubblica; si dia corso alle procedure di concorso e ad una seria programmazione che consenta di assumere e assegnare personale in grado di potenziare le strutture ospedaliere pubbliche».
Soddisfatto il sindaco, Roberto Gravina, che ha rimarcato come «al di là del voto favorevole, l’emendamento da noi proposto è un modo per circoscrivere il tema ad una visione più concreta di ciò che possiamo proporre per la soluzione dei problemi che il sistema sanitario locale continua a riscontrare e non da oggi. Per questo è necessario tenere ben in mente il passato, le responsabilità che nel silenzio generale si sono accumulate negli anni e non per attaccare qualcuno politicamente, ma per comprendere quali e quanti errori sono stati compiuti evitando così di ripeterli. La politica – ha concluso il primo cittadino – in una condizione come quella della nostra regione, deve lavorare per garantire il diritto alla sanità pubblica correlando però il tutto a una serie di complessità strutturali, di rapporti tra sanità pubblica e privata, che il sistema non può trascurare».
Il documento «approvato con l’emendamento – ha puntualizzato il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Antonio Vinciguerra –rimane comunque inalterato nel suo complesso e nella sua sostanza principale, ma rende il tutto più commisurato a ciò che sono le nostre reali possibilità come Consiglio Comunale sulla materia. Anche senza questo emendamento avremmo comunque votato a favore, ma le discussioni in aula – ha concluso – servono proprio a qualificare nel modo più preciso e credibile possibile il tipo di messaggio che lanciamo come amministratori e parte politica».