Sanità pubblica e prevenzione, Manzo (M5S): dal registro della mortalità informazioni fondamentali
«La Sanità pubblica e la tutela della salute
dei cittadini non si declinano solo attraverso la pianificazione delle
strutture ospedaliere e di cura: c’è un aspetto ugualmente rilevante che torna
ciclicamente all’attenzione. A parole, però, come troppo spesso accade: quelle
utilizzate con lo slogan più semplice e che arriva dritto alla comprensione. Ma
la prevenzione è davvero l’arma migliore per evitare le cure, i costi umani e
sociali». Così in una nota la consigliera dei Cinque Stelle, Patrizia Manzo,
che aggiunge: «In Molise, oltre lo slogan, come siamo messi? Il Rapporto Osservasalute dell’Università Cattolica
del Sacro Cuore, si legge testualmente, da 17 anni descrive il nostro SSN,
mettendo in evidenza i punti di forza e quelli di debolezza. I successi in
termini di salute e sopravvivenza sono sempre stati un fiore all’occhiello del
nostro servizio sanitario ma ci si è sempre interrogati sulla sostenibilità di
questi successi, minati dal lungo processo di invecchiamento della popolazione
e dalla riduzione delle risorse destinate alla Sanità Pubblica che si osserva
da circa 10 anni.
L’ultimo report di Osservasalute, reso noto a fine giugno,
nel capitolo dedicato alla mortalità per malattie oncologiche, ci racconta di
una regione dove la mortalità per patologie oncologiche ha un andamento in
diminuzione, in linea con il trend nazionale ma con un tasso standardizzato
inferiore sia per i maschi sia per le donne rispetto al dato nazionale.
L’elaborazione di quei dati che riguardano i 10 anni compresi tra il 1995 e il
2016, in attesa dell’ormai prossimo accreditamento da parte di AIRTUM del
Registro Tumori la cui valenza è indiscutibile, potrebbe diventare un pilastro
portante sul quale costruire una rete di prevenzione, di assistenza, di azioni
da mettere in campo per arrivare prima della malattia. Per questo anche il Registro regionale della
mortalità, che è cosa ben diversa da quello dei tumori che ‘conta’ i vivi, ha
un ruolo fondamentale nella organizzazione delle azioni da porre in essere in
tema di salute pubblica, con particolare attenzione alla prevenzione.
Il report dell’Università Cattolica, seppur
fornendo dati aggregati per la nostra regione, evidenzia tuttavia la necessità
di porre particolare attenzione e indirizzare politiche di prevenzione con i
dovuti approfondimenti su alcune patologie tumorali che mostrano tassi
standardizzati con livelli più elevati. Ad esempio, il tumore dello stomaco: la
popolazione maschile del Molise presenta il più basso tasso di riduzione
(-0,7%) e la mortalità più elevata (25,7 per 100.000 nel 2016). Di contro
la mortalità per patologie oncologiche al polmone è tra le più basse d’Italia
(range 12,1-14.8 per 100.000) come quella per il tumore al fegato (4,7 per
100.000). Le leucemie invece sui maschi molisani presentano livelli più elevati
insieme all’Umbria, alla Sardegna e alla Calabria.
I dati sulla mortalità hanno un rilievo di tutta evidenza:
motivo per il quale risulta urgente poterci fare affidamento nell’attesa che
diventi finalmente operativo il Registro Tumori che il Molise aspetta da troppo
tempo e che contribuirà a mappare il territorio e ad evidenziare le zone ‘a
rischio’. Ritengo che il tema sia
troppo impattante sulle vite e sui destini per farne una battaglia politica,
per usarlo a fini meramente propagandistici. L’atteggiamento da sciacallo non
mi appartiene e prudenza e toni sommessi dovrebbero essere patrimonio di
chiunque decida di trattare questo argomento che parla un linguaggio doloroso,
del quale avere massimo rispetto».