Sanità, Pd e Sinistra: «Riportare il settore pubblico a livelli di efficienza e qualità»
La mozione in Consiglio comunale: «Bene l’apertura sulle deroghe al Balduzzi, ma guai ad abbassare la guardia»
CAMPOBASSO. I consiglieri comunali del Pd, Giose Trivisonno, Alessandra Salvatore e Bibiana Chierchia e della Sinistra, Antonio Battista, hanno presentato una mozione (prima firmataria la consigliera Salvatore) «per ottenere che dal sindaco e dal Consiglio comunale di Campobasso arrivasse con forza, dopo l’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno a supporto della Sanità pubblica, presentato nella seduta monotematica dello scorso 7 ottobre, un documento di indirizzo da far pervenire al ministro della Salute e al presidente della Giunta Regionale del Molise».
Infatti, «l’apertura del Ministro Speranza – si legge nella nota dei due gruppi –, rispetto alla possibilità di deroghe ai criteri Balduzzi, aprono spiragli di luce ma non devono, né possono, fare abbassare la soglia di allarme e la guardia. Occorre compattezza su alcuni principi cardine, che non possono essere disattesi in vista dell’imminente varo del nuovo Patto per la Salute e della stesura del nuovo Piano operativo: la nuova programmazione deve essere riscritta non sulla base del solo dato storico, che vede la sanità pubblica ridimensionata e, per questo, poco attrattiva, ma sulla base dell’obiettivo di riportare il Servizio Sanitario Regionale pubblico a livelli di efficienza e di qualità tali da ridimensionare drasticamente la mobilità passiva e attrarre quella attiva (che, oggi, riguarda quasi esclusivamente il privato convenzionato); deve esserci un imponente riequilibrio tra la sanità pubblica e quella privata convenzionata, sia in termini di posti letto (occorre riportare i posti letto per acuti ad una proporzione pubblico/privato che sia dell’80% al pubblico e del 20% ai privati, con effettiva attivazione dei posti letto nel pubblico), sia in termini di budget previsto; occorre ripensare alle convenzioni con le eccellenze del privato convenzionato in funzione del pubblico, in un rapporto di sana complementarità; occorre porre fine alla possibilità di extra-budget per i privati convenzionati e controllare l’appropriatezza delle prestazioni degli stessi, prima di procedere ai pagamenti; bisogna dare corso alle procedure di concorso che consentano di assumere e assegnare personale in grado di potenziare le strutture ospedaliere pubbliche. Le aperture giunte da Roma – si conclude nella nota – devono portare alla attuazione di questi principi».