Sanità “malata”: 10 milioni di straordinario, ma niente concorsi

È Lucia Pallotta, portavoce del comitato Bene Comune di Isernia, che punta il dito contro la governance dell’Asrem, accusandola di aver speso milioni in prestazioni aggiuntive (straordinario) dei medici, quando con quei soldi avrebbe potuto fare concorsi e assumere i “camici bianchi” che mancano agli ospedali molisani:
“La drammatica situazione sanitaria nella nostra regione – afferma Lucia Pallotta – è esacerbata dalla mancanza di medici e da procedure concorsuali che non vanno a buon fine. Ma questo problema non si è manifestato all’improvviso né di recente. C’è stato un progressivo depauperamento voluto, a partire dalla rottamazione di una intera generazione di dirigenti medici circa 10 anni fa. In realtà già da molti anni il sistema dava segni inequivocabili che prima o poi avremmo dovuto fare i conti con la tragica realtà che stiamo vivendo.
Invece di preoccuparsi di ricostituire il capitale umano, si andava avanti aumentando la quantità di ore aggiuntive straordinarie, defunzionalizzando progressivamente le strutture.
Certo non potevamo immaginare che ci sarebbe stata una pandemia che di fatto ha messo a dura prova anche i sistemi sanitari più efficienti. Tuttavia la inconcludente e superficiale azione di tutti i responsabili (vertici regionali, aziendali e commissariali) mai come ora ci preoccupa, anche alla luce del bilancio tragico che la pandemia ha prodotto, trovandoci assolutamente impreparati e privi di un sistema sanitario minimamente funzionante.
Le prestazioni aggiuntive sono state troppo spesso individuate come la soluzione alla cronica carenza di medici, ma hanno tamponato poco e male la situazione e in alcuni casi sono state solo fonte di introito importante per alcuni.
Dai dati presi dal sito dell’azienda sanitaria molisana, disponibili dal 2011 ad oggi ( https://asp.urbi.it/urbi/progs/urp/ur1DE001.sto?DB_NAME=n202090 ) risulta che le prestazioni aggiuntive nel corso dell’ultimo decennio sono cresciute a dismisura.
Nella tabella 1 sono riportate le cifre pagate a questo titolo, e appare chiaramente che dalle somme poco significative dei primi anni del periodo siamo giunti a somme milionarie in tempi recenti.
Il grafico rende visivamente più immediato e chiaro il fenomeno e la sua evoluzione temporale. La linea retta che lo attraversa e che sale in forte pendenza da sinistra a destra rappresenta la tendenza del fenomeno se le condizioni non cambieranno. Ma si tratta di una proiezione matematica che nulla dice sulla reale possibilità di continuare su questa strada senza che il sistema collassi.
Ci rifiutiamo di credere che i vertici aziendali non siano consapevoli della insostenibilità del sistema sanitario molisano. Crediamo invece che ci sia una precisa volontà di affossare il sistema pubblico. Il ricorso esagerato e prolungato alle prestazioni aggiuntive e le difficoltà connesse alle pratiche concorsuali sono solo strategie per distruggere il sistema sanitario pubblico e giustificare agli occhi dei cittadini il passaggio “inevitabile” al sistema privatistico. Nulla sembra contraddire questa idea, dato che ormai chi è chiamato a vario titolo a gestire la sanità lo fa con disinvoltura e spesso ai limiti della legalità.
Nell’anno 2020 per le prestazioni aggiuntive sono stati pagati più di un milione e settecentomila euro, ma quasi la metà di queste prestazioni sono state fatte oltre il monte ore autorizzato (tab. 1), cioè senza preventiva autorizzazione, tanto che per il pagamento il direttore generale Oreste Florenzano ha dovuto fare ricorso ad opportuna delibera, la n. 443 del 7 luglio 2020. I dettagli della storia sono tutti nel documento facilmente scaricabile dal sito Asrem. I punti sostanziali sono però che nel passaggio di cariche tra direttori generali e commissari i medici hanno dovuto sostenere turni aggiuntivi pesanti in assenza di formale autorizzazione e per essere pagati hanno dovuto minacciare azione legale, peraltro giustissima dal momento che nella delibera 443, pag 3, Florenzano scrive che:

  • per il mancato riconoscimento dei corrispettivi economici sono stati intrapresi procedimenti giudiziari (v. – ortepedici) e che rispetto alle ulteriori azioni legali preannunciate (v. Pediatri –Ginecologi ) dal personale che rivendica le competenze
  • la S.C. Supporto Giuridico amm.vo ha segnalato (prot. n. 52263 del 4.6.2020 ) che il rischio di soccombenza per l’azienda è molto elevato per cui è da considerare la possibilità di una liquidazione spontanea delle somme che valga ad evitare l’aggravio di oneri per l’ente.
    Le somme cui fa riferimento sono € 645.995,34 e € 247.511, rispettivamente riferite all’anno 2019 e 2020.
    Una sola considerazione alla fine di questo post che, tra l’altro, si commenta da solo sulla base di numeri certi ed ufficiali:
    la Commissaria avrà avuto il tempo di leggere questi dati e rendersi conto del problema? Credo che per lei, esperta delle tematiche in questione, ci vogliono venti minuti, mentre io ho impiegato un giorno per raccogliere i dati e farmi un’idea. Tutte ore aggiuntive, le nostre, che elargiamo gratuitamente al solo fine di capire cosa accadrà”.