Sanità, il Comitato San Timoteo: “Ora basta. Pronti a prendere iniziative eclatanti”
Nicola Felice, presidente del Comitato San Timoteo Termoli ha esposto in una conferenza stampa le criticità del servizio sanitario regionale con un focus sullo stato attuale dell’ospedale San Timoteo di Termoli, reparto per reparto
“Ora o mai più”. Con queste parole Nicola Felice, presidente del Comitato San Timoteo Termoli ha rimarcato nella conferenza stampa di questa mattina, venerdì 31 maro, la necessità di una azione forte per e quanto mai necessaria per risollevare le sorti del nosocomio termolese. “Non è più tempo di delegare gli altri, ora occorre la voce e la forza di ognuno. Necessitano manifestazioni con la partecipazione di tutti i cittadini, in primis di Termoli e del basso Molise, delle associazioni, comitati, ordini professionali, forze sociali e di categorie (principalmente quelle del settore sanità). Siamo pronti a prendere iniziative eclatanti”. In un documento redatto dal comitato San Timoteo è stato appurato lo stato attuale nei vari reparti e servizi che è sommariamente il seguente:
PRONTO SOCCORSO
Oltre al responsabile f.f., esente da turno di notte e reperibilità, i medici sono 8; di questi 2 sono venezuelani con contratto a tempo determinato. Detti medici oltre al PS, garantiscono anche la medicina d’urgenza con 8 posti letto contro 5 previsti. Da rilevare che per il solo PS per garantire la turnazione necessitano 16 medici specialisti. In definitiva considerando anche la medicina d’urgenza mancano 11 medici. Si fa inoltre rilevare che lo stesso personale medico del PS sono anche impegnati per il trasferimento dei malati in altri ospedali; mediamente avvengono 3 trasferimenti al giorno di cui almeno uno medicalizzato. Il servizio PS attualmente è garantito solo grazie alle prestazioni aggiuntive.
ANESTESIA
In organico risultano 7 medici, compreso il responsabile f.f., in pratica invece sono in 5, poiché 1 è in maternità e uno è sospeso fino ad agosto; inoltre 1 è prossimo alla pensione quindi alterna il servizio con le ferie maturate e da beneficiare. I 5 medici in servizio devono coprire 2 servizi H24: Rianimazione (in presenza) e urgenze (presenza sala operatoria da Lun-Sab ore 8-20 e reperibilità la notte e domenica). Attualmente per garantire i servizi si praticano 4/5 turni aggiuntivi a settimana, oltre 2/3 reperibilità settimanali di 12 ore. Condizione questa “massacrante” con l’im possibilità di godere ferie e persino malattie. I medici anestesisti in pratica sono impegnati in ospedale per circa 100 ore settimanale contro le 48 contrattuali. Uno stato non più tollerabile, a garanzia anche dei malati. Attualmente le sale operatorie per interventi programmati dei vari reparti sono garantite solo alcuni giorni a settimana dalle ore 9-19 grazie agli anestesisti in aggiunta che provengono dagli ospedali Cardarelli di Campobasso e Veneziale di Isernia. Con ciò però non si coprono le urgenze o la rianimazione che vengono garantite solo dagli anestesisti in forza al San Timoteo. E’ giunta notizia di un grave provvedimento del Commissario ad acta Toma , su indicazione della Direzione dell’ASREM, che prevede il blocco temporaneo della rianimazione per gli interventi programmati, potendo garantire solo le urgenze, in attesa di assunzione entro il mese di aprile di altri anestesisti da assegnare al San Timoteo. Soluzione questa che aggrava e penalizza ulteriormente l’ospedale San Timoteo.
CARDIOLOGIA
Oltre al responsabile f.f. ci sono 6 medici turnisti ed uno specializzando. Ad aprile andranno in pensione 2 specialisti; resteranno solo 5 turnisti con l’impossibilità di garantire H24, tornando così, come in passato, al servizio a tempo parziale ed intermittente per Emodinamica, disciplina salvavita .
CHIRURGIA
Compreso il responsabile f.f. ci sono 6 Medici chirurghi. Le ferriste sono solo 7 (di cui 1 in malattia seria che abbandonerà il servizio) e altre 2 prossime alla pensione, decisamente insufficienti. Restando solo con solo 5 ferriste, non sarà possibile garantire il necessario servizio nel blocco operatorio che annovera ben 6 specialità: chirurgia, ortopedia, ginecologia, otorino, oculistica, urologia. A questi vanno aggiunti altri interventi: vertebroplastiche, gastroenterologia, posizionamenti di CVC/cateteri per dialisi, ed altri ancora. Tenendo conto che gli attuali ferristi sono over 55, e sapendo che per formare un infermiere ferrista occorrono 2 anni di affiancamento, in attesa di ulteriori assunzioni di infermieri, necessita urgentemente provvedere a formare alcuni giovani infermieri già in servizio in altri reparti.
ORTOPEDIA
Oltre al responsabile f.f., ci sono altri 2 ortopedici di cui 1 venezuelano sessantenne. Numero di medici assolutamente insufficiente. Da tenere conto che giornalmente gli ortopedici tra ambulatorio e PS eseguono 60/90 persone. Tra l’altro tra i punti essenziali dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) vi è l’obbligo di operare le fratture del femore entro 48 ore. Assolutamente impossibile senza disporre un numero necessario e sufficiente di ortopedici e ferriste a disposizione.
UROLOGIA
Solo 2 medici, di cui uno con l’incarico di f.f. dipartimentale. Pur ridotti a solo due unità mediche riescono ancora a eseguire interessanti interventi di chirurgia urologica. Mentre è impossibile coprire le notti e i weekend per mancanza appunto di urologi. Purtroppo anche gli ultimi medici specializzandi assunti con l’ultimo concorso sono stati assegnati esclusivamente all’ospedale Cardarelli di Campobasso.
GINECOLOGIA E OSTETRICIA
8 Ginecologi di cui 1 da domani primo aprile è dimesso. Restano in 7 di cui 1 attualmente in maternità, ne restano solo 6. Chiaramente insufficienti e si garantisce il servizio con sacrifici, oltre a ridurre le possibilità di sperare di poter conservare in deroga , su richiesta da inoltrare al Tavolo Tecnico Interministeriale, il Punto nascite.
MEDICINA
Dopo il pensionamento di 2 medici (tra cui il primario) restano solo 5 medici di cui 1 prossimo alla pensione.Assolutamente insufficienti per assistere 35/40 pazienti al giorno, con una media di 3-4 ricoveri al giorno.
RADIOLOGIA
7 medici radiologi contro un fabbisogno di 13 necessari; 18 tecnici radiologi che coprono Radiologia, Medicina Nucleare ed Emodinamica , contro un fabbisogno di 25; 3 infermieri a servizio di Radiologia, Medicina Nucleare, ne necessitano 6, 1 persona in accettazione contro 4 necessari.
NEFROLOGIA/DIALISI
4 medici che coprono anche il distaccamento di Larino che curano 8 pazienti impegnando al giorno: 1medico, 4 infermieri e 1 OSS. Manca il responsabile dell’Uos una figura di riferimento.
OTORINO
Oltre al responsabile titolato altri 4 medici otorini.
OCULISTICA
3 medici con 3 infermiere di sala dedicate.
PSICHIATRIA
3 medici per 6 posti letto
OSPEDALE DI COMUNITA’ “ VIETRI” DI LARINO
HOSPICE
E’ presente solo 1 medico responsabile. Il concorso a tempo determinato indetto dall’ASREM per anestesisti palliativisti è andato deserto.
CAMERA IPERBARICA
Dopo il pensionamento dell’unico medico dedicato, dalla scorsa estate non è funzionante.
In sintesi si ritiene che per il solo ospedale San Timoteo per tornare a garantire un servizio efficiente occorrono in aggiunta all’attuale personale sanitario in servizio circa altre 60 unità (medici, infermieri, tecnici, OSS, …). Il Comitato San Timoteo propone di chiedere, tutti insieme, l’approvazione del “Fabbisogno di personale sanitario”, e l’immediata pubblicazione dei bandi di concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di personale sanitario; per i Primari di tutti i reparti esistenti al San Timoteo, attualmente guidati da dirigenti f.f. (facente funzioni) in: Ortopedia, Ginecologia, Chirurgia, Cardiologia, Pronto Soccorso, e altri ancora. Come richiesta primaria al Consiglio dei Ministri ritiene l’urgente emanazione del “Decreto Molise” simile, nelle dovute proporzioni, a quello emanato per la Regione Calabria.
Questo importante risultato ci consentirà di uscire dal piano di rientro e dal Commissariamento e di riportare la programmazione sanitaria al Consiglio regionale deputato al compito. Nel raggiungere questo obiettivo non si salva la testa o la poltrona di qualcuno, si salva il Molise e i Molisani. Pertanto questa iniziativa deve essere supportata dall’intera classe dirigente e politica regionale, senza distinzione di colore, ruolo e appartenenza di partito.
Richiameremo, in ogni occasione, i parlamentari eletti al Parlamento per il Molise a mantenere fede all’impegno assunto nella scorsa campagna elettorale nel proporre al nuovo Governo l’emanazione del citato “Decreto Molise”per dare soluzione alle criticità del servizio sanitario regionale. Per tale scopo il Comitato propone e chiede inoltre al Presidente della regione Toma l’approvazione di un atto della Giunta regionale, indirizzato al Governo centrale con indicazioni delle criticità del servizio sanitario regionale e esplicita richiesta del famigerato Decreto Molise”; ai Sindaci, in primis dei Comuni del basso Molise, di chiedere un incontro con i Prefetti, rappresentanti del Governo sul territorio, del Molise, con la partecipazione della delegazione Parlamentare Molisana, dei rappresentanti di Comitati, Associazioni, delle forze sociali e di categoria del settore sanità.