Sanità, gli Oss precari tornano a manifestare: “Traditi e delusi da questa politica”
Davanti ai cancelli della sede della giunta regionale in via Genova a Campobasso gli operatori socio sanitari invocano la stabilizzazione: “Abbiamo i requisiti come stabilito dalla legge regionale che loro hanno approvato e che devono attuare”
Sullo striscione esposto davanti ai cancelli della sede della giunta regionale in via Genova a Campobasso campeggia una sola parola che racchiude il loro stato d’animo: “Traditi”. Oltre al danno, la beffa, anche perché «dopo due ore si viene a sapere che il presidente-commissario – ha detto il sindacalista Emilio Izzo all’uscita da Palazzo Santoro – pur essendo stato informato da Prefettura e Questura di questa manifestazione, è arrivato ma, guarda caso, ha una riunione sulla sanità che non può lasciare. Il dramma ha superato il ridicolo e domani mattina saremo ancora qui perché vogliamo che si risolva questa questione che, ormai, è fuori da ogni logica umana».
Fuori da lì, gli Operatori Socio-sanitari, per tutti Oss, sono tornati a manifestare chiedendo di essere ricevuti dal commissario ad acta, ma soprattutto a rivendicare quello che per loro è un diritto, ovvero “la stabilizzazione che riguarda coloro che hanno fatto il concorso, ma anche quelli che hanno operato ai tempi del Covid – spiega l’avvocato, Oreste Scurti, che rappresenta molti di loro – e non si possono creare disparità tra lavoratori i quali, lo ribadisco, non si beccano come le galline nello stesso pollaio”.
Per legge “si è deciso che essi hanno i requisiti, prima a livello regionale con la 13 del 2022, che è il provvedimento più importante, e poi a livello nazionale con la legge di Bilancio 2022 sul 2023. Abbiamo inviato due note all’Asrem – ricorda Scurti – e ci è stato risposto che hanno diritto alla stabilizzazione ‘in deroga al fabbisogno triennale del personale”, come sancito dalla stessa legge regionale. Noi chiediamo soltanto che si dia attuazione ad una legge fatta da loro anche perché regioni come Lazio, Campania e Puglia lo hanno fatto”. (adimo)