CAMPOBASSO. Dopo l?annuncio fatto ieri dal presidente della Regione Frattura in Consiglio regionale, che ha presentato il piano sanitario straordinario 2015-2018, interviene sulla questione la leader della Uil Molise, Tecla Boccardo. ?Alla luce degli eventi e consapevole perfettamente della realt? ? scrive la Boccardo in una nota diffusa ieri alle redazioni – una decisa sforbiciata era prevedibile (e per certi aspetti anche necessaria) per quanto si mostrer? infelice nelle risultanze?. Ma la critica principale che la Boccardo rivolge direttamente alla Regione riguarda il trattamento riservato ai privati. ?Secondo la Uil ? incalza la Boccardo – in Consiglio ? stato esposto un piano sanitario relativamente al servizio pubblico, ma nulla si ? detto sulla sanit? privata e sul rapporto con essa, dunque a quanto se ne pu? dedurre poco sarebbe cambiato per ci? che riguarda accordi tra pubblico e privato nella sanit? molisana?. Per la Boccardo la medicina sul territorio verr? svuotata, poich? i distretti sanitari passeranno dagli attuali 7 a 3 e ricadranno li dove ci sono gi? gli ospedali, ossia a Termoli, Campobasso ed Isernia. ?Dunque ? continua il segretario regionale Uil – la medicina territoriale insister? l? dove esistono gi? i nosocomi, allontanandosi dai territori meno avvantaggiati e pi? interni, ossia dove ci sono anziani e cittadini gi? potenzialmente discriminati nell?utilizzo dei servizi. Sempre sulla base di quanto dichiarato dal commissario, sembra di assistere ad una serie di tagli orizzontali, piuttosto che ad un piano strategico di riorganizzazione. Una sforbiciata generalizzata che poco tiene conto di alcune esigenze strutturali e di una distribuzione di altre risorse, che mai vengono considerate nella giusta maniera. Ad esempio, quelle della delibera Cipe, per ci? che riguarda i cosiddetti ?progetti obiettivo? e che ammontano a circa 13 milioni di euro, a cui vanno sommati i residui degli anni precedenti: non si stanno ancora utilizzando nonostante entro il 2017 debbano essere rendicontati, pena la perdita degli stessi?. Secondo la Boccardo, inoltre, altre economie potrebbero provenire dagli obiettivi di servizio della programmazione, mai considerati proprio per l?assenza di piani sanitari. ?Anche su questo tema ? precisa Boccardo – parliamo di risorse che superano i 10 milioni di euro. Lavorando con attenzione sul tema specifico delle economie aggiuntive, si creerebbe un modello che, da un lato produce riduzione della spesa sanitaria, grazie alla diminuzione dei ricoveri ospedalieri evitabili e in generale al ricorso ai servizi sanitari, dall?altro il miglioramento della qualit? della vita degli anziani. Passando poi alla questione legata al personale dipendente, manifestiamo come Sindacato grandi dubbi sulla trasformazione sui contratti da tempo determinato a stabili in quanto, in virt? di questi tagli a parecchi servizi ed alla razionalizzazione dei servizi offerti negli ospedali di Larino e Venafro, non riscontriamo occupabilit? per nuovo personale, anzi siamo preoccupati anche per i dipendenti attuali. E poi, se davvero si dovesse ragionare di ?immissioni in ruolo? a tempo indeterminato, ad oggi ancora non vengono avviate le procedure concorsuali necessarie, che notoriamente sono lunghe e farraginose, ma che dovrebbero essere concluse entro il mese di luglio per rientrare nei tempi dettati dalle normative.