San Timoteo, inaugurata la nuova chiesa. Don Benito: “Siamo approdati nella terra promessa”
Una domenica di festa e di emozioni per i parrocchiani di San Timoteo e per tutta Termoli quella che si è vissuta nella giornata di ieri 9 maggio durante la celebrazione per la dedicazione dell’altare e dei luoghi liturgici presieduta dal vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, Gianfranco De Luca, con la presenza dell’arcivescovo emerito di Lecce, Domenico D’Ambrosio e di Leo Boccardi, Nunzio Apostolico in Giappone. Una chiesa di San Timoteo che adesso brilla di una luce nuova, quella dei lavori di ristrutturazione che sono stati effettuati nell’ottica di donare degli spazi nuovi per le attività parrocchiali di una delle chiese più grandi della città bassomolisana. “Era tutto programmato per il 2013 – ha affermato il parrocco di San Timoteo, don Benito Giorgetta – ma varie vicissitudini hanno fatto procrastinare la data di inizio dei lavori fino ad oggi. Da oggi cessa la nostra precarietà strutturale, il nostro forzato nomadismo, i nostri spazi ridotti e ambiti culturali che ci hanno messo in grande disagio pur saziandoci di tanta necessaria quanto noiosa polvere, sporcizia e quintali di rifiuti. Ormai siamo approdati nella nostra terra promessa dove scorrono latte e miele in abbondanza e credo che sopra di noi, attorno a noi, di fronte a noi ci siano segni molto eloquenti e narrativi di questa nuova condizione. Finalmente questa aula ha lasciato le sue forme abbastanza anonime e appiattite e si è rivestita a festa. La sinfonia policroma delle pareti musive, la rimessa in sicurezza del soffitto e del tetto, la rivisitazione completa e totale dei luoghi liturgici, il rogito ardente e la pepita del tabernacolo, nella cappella del santissimo sacramento, la prospiciente cappella di San Timoteo che accoglie la reliquia del suo capo a noi dato in custodia dal vescovo e il battistero a forma di vasca per il battesimo, ossia l’immersione in Dio per coloro che vengono generati alla sua figliolanza, sono tutti rinnovati e architettonicamente armoniosi e liturgicamente rispondenti, per permetterci delle celebrazioni belle, essenziali e intense”.