San Timoteo in “agonia”, «pronti a restituire la tessera elettorale»
L’annuncio del Comitato: «Non sono più procrastinabili le promesse fatte dalle istituzioni»
REDAZIONE TERMOLI
L’ultimo appello in ordine di tempo era arrivato dal dottor Saverio Flocco, uno dei ginecologi che domenica sera hanno effettuato un cesareo di urgenza ad una 37enne di Larino incinta della 30esima settimana salvando la vita della donna e del bambino che, seppur nato prematuro, è ricoverato in buone condizioni presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso. Se al San Timoteo non ci fosse stato più il punto nascita quel cesareo di urgenza non si sarebbe potuto fare e, con tutta probabilità, sarebbe stata messa a rischio non solo la vita del bambino ma anche quella della mamma perché, in quelle circostanze, non c’è neanche un minuto da perdere. Questa la dura considerazione fatta dal dottor Flocco che dalla sua pagina Facebook aveva lanciato un monito: «quello che sta morendo nell’indifferenza generale è il reparto di Ostetricia e Ginecologia ma fino a quando non esaleremo l’ultimo respiro e ci sarà una madre e il suo bambino che avranno bisogno delle nostre cure noi ci saremo. Il nostro destino e anche quello dei vostri figli è nelle vostre mani». A stretto giro di posta è arrivato il commento del Comitato San Timoteo che da anni si sta battendo per la sopravvivenza dell’ospedale. «Siamo pronti a restituire la tessera elettorale. Le numerose richieste inoltrate, in tutti questi anni, dal Comitato di potenziare o quantomeno di conservare in maniera efficienti ed efficaci, con un numero congruo di personale sanitario, i reparti presenti nell’unico presidio ospedaliero pubblico del basso Molise, non hanno avuto nessun riscontro. Anzi- si legge in una nota – con il passare del tempo è cresciuto lo stillicidio, oltre le difficoltà tali da avere ancora oggi tutto intero il rischio della chiusura del punto nascita, una vera iattura, il declassamento a unità semplice e riduzione di posti letto del reparto di otorino, specialità che ha sempre prodotto mobilità attiva. A ciò va inoltre aggiunto, non meno grave, la sostituzione dei primari andati in quiescenza, non con primari titolati, ma con dirigenti facenti funzioni. Riteniamo ormai non più procrastinabili gli impegni, concreti ed immediati, che il Presidente della regione Toma, la Dirigenza dell’ASREM, e il Commissario Giustini, dovranno assumere per superare le criticità presenti all’ospedale San Timoteo di Termoli, per tornare ad essere come in passato un presidio ospedaliero di confine, quindi di riferimento anche per i territori delle regioni confinati: Puglia e Abruzzo, facendo diminuire la mobilità passiva e crescere quella attiva, a beneficio dei conti gestionali. In caso di inerzia, e assenza di risposte concrete da parte dei soggetti citati, il Comitato non esclude, a breve, iniziative eclatanti: in primis l’invito ai cittadini di Termoli e degli altri comuni del basso Molise, chiamati alle elezioni del 26 maggio prossimo, a non partecipare al voto restituendo la tessera elettorale».