Salvini scrive a Caporicci. Il sindaco: «Da Ministro non hai mai fatto nulla»
L’ironia del primo cittadino di Portocannone: «Avevo scritto nel 2018. Fa sorridere ricevere una lettera adesso»
La lettera è stata recapitata all’attenzione del sindaco di Portocannone, Giuseppe Caporicci, non in qualità di Ministro degli Interni e di vicepremier ma come senatore Matteo Salvini, nonostante il 18 dicembre 2018 fosse stato lo stesso Caporicci a scrivere al Ministro Salvini per discutere del problema della sicurezza a Portocannone. E così, dopo aver “lasciato” il Ministero e con il nuovo Governo Conte che è diventato effettivo già da settimane, Salvini ha deciso di “ricucire” i rapporti con i sindaci. Nella missiva l’impegno a lavorare in Parlamento come senatore per migliorare le condizioni dei piccoli paesi. E Caporicci, dal canto suo, ha risposto alla missiva con un post sulla propria pagina Facebook. «Preg.mo Senatore Salvini, è un piacere ed un onore ricevere la Sua lettera.
Le confesso tuttavia tutta la mia sorpresa nel riceverla. Deve sapere che sono Sindaco di un Comune che ha ereditato da un amministrazione di centro destra (fazione politica di cui Ella fa parte da oltre vent’anni) un dissesto finanziario di dimensioni epocali.
Il dissesto ha determinato il totale blocco delle assunzioni di personale dipendente, circostanza che combinata alla famosa “quota cento” , altra fulminante Sua intuizione dei gloriosi tempi del Governo Giallo Verde, mi costringerà per il futuro a governare l’Ente con soli tre dipendenti (di cui due autisti) su quattordici previsti dalla pianta organica.
Per questo io ed i miei Concittadini, in particolare quegli oltre trecento che hanno votato per la Lega alle ultime elezioni, La ringraziamo immensamente. Le segnalo inoltre che il mio Comune, pur essendo il ventesimo Comune Molisano per dimensioni demografiche, versa da circa un decennio in una situazione di forte criticità in tema di sicurezza pubblica, tema a Lei (almeno sulla carta), particolarmente caro, non disponendo di nessun agente di Polizia Municipale, né di Caserma dei Carabinieri sul proprio territorio.
Per queste ragioni le ho scritto e telefonato numerose volte, anche per il tramite del coordinatore del Suo partito nella mia Regione, chiedendole un incontro o anche il Suo semplice interessamento. Non ho mai avuto l’onore di avere una Sua risposta; per questo oggi leggo con particolare piacere la sua missiva, inoltrata non più da Ministro e Vice Premier, ma da Senatore della Repubblica. Vorrà dire che avendo senz’altro minori impegni istituzionali, (al netto delle discoteche, ça va sance dire) avrà più tempo da dedicare ai Territori che l’hanno premiata con brillanti risultati elettorali. La invito quindi a Portocannone per farle prendere coscienza personalmente delle situazioni al limite della sostenibilità in cui si è costretti ad amministrare nelle periferie del nostro Bel Paese.
P. S. Grazie per i 50mila euro che ha distribuito a pioggia a tutti i piccoli Comuni, compresi quelli che non ne avevano affatto l’esigenza. Effettivamente qualche rattoppo di asfalto siamo riusciti a farlo».