Salvini a Termoli per il referendum giustizia. E scattano le contestazioni

Da un lato i selfie senza mascherina e distanziamento che da sempre lo contraddistinguono, dall’altro lato le contestazioni sul caso dei 49milioni di euro da parte di un gruppetto di giovani. Matteo Salvini divide la piazza nella sua toccata e fuga a Termoli per la raccolta firme per il referendum giustizia. Il leader della Lega è tornato in Molise un anno dopo l’apparizione dell’estate scorsa al porticciolo turistico per lanciare la volata alla raccolta firme sulla riforma della giustizia ma, a differenza delle altre uscite ufficiali, complice anche il caldo e la domenica prettamente di mare, non ha richiamato un folto numero di curiosi. I selfie, come nello stile di Salvini, non sono mancati nonostante l’emergenza Covid sia ancora nel vivo e non del tutto accantonata. “Sono felice e commosso dell’impegno della Lega: dopo 30 anni di mancate riforme quello che non è riuscito a fare la politica la faremo noi – ha affermato Salvini – ecco perché voglio dire grazie a tutti coloro che stanno facendo la rivoluzione pacifica. Questi referendum sono uno stimolo perché non vogliamo che PD e 5stelle rinviino le decisioni”. Sotto la lente anche la questione sanità “è uno dei temi che mi hanno sollevato cittadini e medici e su questo la regione deve fare di più ma è difficile anche solo parlare con il presidente di regione”.

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