“Ritratto della giovane in fiamme”, l’ultimo capolavoro di Céline Sciamma

La regista francese è sbarcata nella capitale con il suo nuovo film che ha raccolto ovazioni a Cannes e agli EFA Awards

ROMA. Sono passati otto mesi dall’ultimo Festival di Cannes, alcuni film iniziano a mostrarsi ai nostri occhi soltanto ora. L’ultimo ad arrivare a breve nelle sale italiane è uno dei film che ha stupito la Croisette aggiudicandosi il premio per la miglior sceneggiatura. La regista, Céline Sciamma, mostra profonda soddisfazione all’anteprima romana, con la certezza che il messaggio che ha voluto trasmettere tramite quest’opera sia stato pienamente recepito. Basti pensare alle tre nomination avute agli EFA Awards (gli Oscar del cinema europeo) per carpire l’importanza che il lungometraggio ha ottenuto partendo proprio dalla rassegna in Costa Azzurra. L’opera è ambientata sulla fine del Settecento e narra una storia completamente al femminile in cui la figura maschile è praticamente assente. Sciamma ci ha spiegato che l’assenza del sesso opposto è una scelta optata per evitare conflitti e dibatti troppo accesi su un prodotto che definisce “femminile e femminista”. Bastano pochi minuti infatti per capire che la trama è interamente incentrata su due giovani ragazze, belle e attraenti nei loro costumi settecenteschi. Marianne è una pittrice – con il volto della giovane Noémie Merlant – convocata da una nobildonna – interpretata dalla nostra connazionale Valeria Golino – alla quale viene assegnato il compito di disegnare un ritratto della figlia Heloise (Adéle Haenel). L’incarico si rivela piuttosto difficile a causa di una serie di situazioni drammatiche vissute dalla famiglia. Heloise è depressa, costretta a sposare un uomo milanese del quale non conosce assolutamente nulla. Nonostante l’iniziale freddezza tra le due giovani, col passare del tempo emergono sentimenti ed emozioni che capovolgono la situazione sgorgando in una storia d’amore.

La scelta della regista di lasciare fuori tutto il resto e concentrare i suoi sforzi solo sulle protagoniste, funziona ma l’eccessiva lunghezza della pellicola, rende la storia un po’ lenta e macchinosa. Dal punto di vista stilistico però, la storia è particolarmente emozionante ed è impossibile non restarne affascinati. Sciamma riesce a far emergere una forte sensibilità femminile che si innesta in un sentimento forte il quale esplode nell’ultima parte del film. Oltre alla relazione tra le due protagoniste, la regista e sceneggiatrice ha deciso di inserire anche una seconda vicenda che riguarda un tema di cui si discute ancora ai giorni nostri: l’aborto. Un film al femminile che si riscopre essere un grido da parte del suddetto mondo affinché alcune situazioni del passato non vengano ripetute nel presente e nel futuro. Ritratto di una Giovane in fiamme è parla allo spettatore, illustra al pubblico ciò che era e ciò che non deve più essere e dimostra la potenza di un amore dirompente tra due donne così diverse ma allo stesso tempo così simbiotiche.

Intervenuta alla conferenza stampa di presentazione a Roma, Sciamma ci ha svelato le motivazioni che hanno portato alla creazione di questa coinvolgente opera: «Nell’epoca in cui si svolgono gli eventi, le donne non avevano le stesse opportunità che hanno attualmente. L’impossibilità di non avere le stesse conoscenze degli uomini e una simile educazione, sono state le pulsioni che mi hanno portato a costruire la storia – e aggiunge – attualmente le cose stanno cambiando ma ancora facciamo fatica ad avere le stesse opportunità che hanno gli uomini». Valeria Golino interpreta la contessa madre di Heloise e sposa appieno le parole della sua direttrice di macchina: «Appoggio in pieno le idee che ha portato avanti con questo film. Quando ho letto la sceneggiatura me ne sono innamorata e, visto il premio ottenuto a Cannes, direi che non sono l’unica. Anche se ho un piccolo ruolo io ho voluto mettere tutta me stessa – e sulle prospettive del suo personaggio la Golino ha poi proseguito – è una donna che ha vissuto tutta la vita sotto le regole convenzionate dalla società di allora. La mia figura è quella che nel film crea più tensione nel rapporto tra le due ragazze. Ho cercato di apparire più convenzionale possibile in virtù di quanto Céline avesse scritto sulla sceneggiatura».

Ritratto della Giovane in fiamme sarà nelle sale italiane dal 19 dicembre 2019, distribuito da Lucky Red, ed è un film che, seppur ambientato in un passato remoto, ha più collegamenti con la realtà attuale di quanto non sembri

STEFANO BERARDO