Rifiuti nocivi in provincia, spunta un’altra inchiesta

La Procura attende i risultati delle analisi per rilevare la presenza di sostanze tossiche nel Venafrano

Si attendono i risultati della consulenza tecnica affidata a una ditta specializzata per conoscere la qualità dell’aria e delle acque nella piana di Venafro, subito dopo la Procura di Isernia deciderà se archiviare o andare avanti nell’indagine.

Emerge una nuova inchiesta in merito ai reati ambientali nella zona a confine tra Molise e Campania. Ad annunciarlo è stato l’ormai ex procuratore Paolo Albano che ha raccolto l’appello lanciato in questi ultimi mesi dalle mamme per la salute e dall’ex sindaco di Venafro, Antonio Sorbo. La Procura ha affidato la perizia a una ditta specializzata, la migliore in Italia per quanto riguarda i controlli in materia ambientale, proveniente dalla Campania che ha già effettuato le analisi per individuare la possibile presenza di sostanze pericolose. I risultati dovrebbero arrivare nei prossimi giorni sul tavolo del nuovo procuratore capo della Repubblica, il dottor Carlo Fucci, che valuterà il da farsi.

Continua a tenere banco, dunque, la vicenda dei rifiuti pericolosi sversati nella piana di Venafro. Un campanello d’allarme suonato a seguito delle dichiarazioni del pentito di Camorra, Schiavone, il quale aveva descritto la zona come una vera e propria discarica a cielo aperto per l’organizzazione mafiosa dove, nel corso degli anni, erano stati nascosti sottoterra tonnellate e tonnellate di rifiuti. Tante le indagini che, in questi ultimi anni, hanno tentato di far luce sulla vicenda. Ora questo nuovo capitolo di una vicenda che preoccupa, e non poco, l’intera provincia di Isernia e che getta nuove ombre su un territorio già martoriato dalle problematiche ambientali. Il timore le sostanze nocive che fuoriescono dai rifiuti pericolosi possa avere delle conseguenze serie sulla salute della popolazione. Un rischio legato sia alla salubrità dell’aria ma anche dell’acqua. Si teme, infatti, che le falde sotterranee possano essere state inquinate da tali sostanze e a loro volta queste, confluendo nei corsi d’acqua, andrebbero a intaccare l’intero ecosistema.

Nei mesi scorsi le mamme della salute e l’ex sindaco di Venafro, Antonio Sorbo, avevano lanciato l’allarme, sottolineando come nel Venafrano sono in aumento i casi di tumori e leucemie. Se le analisi della ditta incaricata dovessero dare degli esiti positivi, ossia se dovessero essere trovate sostanze pericolose all’interno di aria e acqua, potrebbe essere necessario intervenire immediatamente, non solo da un punto di vista giudiziario ma anche ambientale, attraverso delle operazioni di bonifica della zona.