Riammessi in classe i sei bambini esclusi dalla dirigenza il primo giorno di scuola
I genitori degli scolari non sono contrari alla vaccinazione e avevano già attivato l’iter con le autorità sanitarie
CAMPOBASSO
Il 13 settembre scorso la capanella del primo giorno di scuola suonò per tutti, ma non per loro. Così come erano arrivati, zaini in spalla e mano nella mano ognuno accompagnato dai propri genitori, dovettero fare dietrofront e tornare a casa. Stiamo parlando dei sei piccoli scolari che non furono accettati in classe perché, secondo la dirigenza scolastica, non erano in regola con la documentazione relativa alla profilassi vaccinale. Non fu una bella notizia tanto per gli scolari quanto per i genitori che, nel caso in questione, (è bene precisarlo) non sono affatto contrari a far vaccinare i propri figli. Tutt’altro. Avevano solo prodotto una documentazione che, a loro avviso era in regola, con quanto previsto dal decreto Lorenzin e che era stato attivato l’iter procedurale con la Asrem per lo svolgimento della profilassi vaccinale. Argomentazioni che non avevano convinto il dirigente scolastico il quale aveva poi provveduto (con un proprio provvedimento) ad impedire l’accesso in classe ai bambini. Ovviamente trattandosi di minori non faremo alcun riferimento che possa permettere di identificarli, interessa invece far capire come si è conclusa questa vicenda che per quasi un mese ha visto contrapposti genitori e scuola. Ebbene, ieri mattina i sei bambini sono stati regolarmente riammessi in classe e hanno potuto accedere all’attività didattica che era stata negata loro il 13 settembre. Ciò grazie alla tenacia dei genitori che hanno affidato il caso all’avvocato Natalina Giannaccaro la quale subito si è attivita per riportare la questione sui giusti binari. E, primo caso in Italia, lo ha fatto senza impugnare il provvedimento davanti al Tar. Un’istanza in autotutela è stata sufficiente per convincere la dirigenza scolastica che ai bambini (e ai loro genitori) era stato negato un diritto e che la documentazione prodotta inizialmente era perfettamente in regola con il dettato normativo. Quindi, non si trattava di una questione “pro o no vax” come all’inizio era stato detto, ma solo l’affermazione di un principio procedurale che, nel caso specifico, ha evitato ai genitori le spese di attivazione di un eventuale ricorso al Tar. Alla fine coraggio e tenacia dei genitori, competenza legale e buonsenso della dirigenza scolastica hanno fatto in modo che doveri e diritti di ciascun cittadino venissero preservati. L.S.