Il titolo sale dell’8% dopo l’apertura delle contrattazioni
Debutto col boom in Borsa a Milano per la Res del Gruppo Valerio. La società molisana è attiva nel settore dell’economia circolare. Nel 2022 ha registrato un valore della produzione di 17,9 milioni e un ebitda adjusted di 3,6 milioni.
Ha una capitalizzazione di circa 50 milioni Un debutto sull’Egm da ricordare per Res (Recupero Etico Sostenibile). La mattina del 4 maggio il titolo della società, unica realtà molisana a essere quotata su Piazza Affari, è salito dell’8,3% a 4,33 euro, riporta il sito Milano Finanza. Res si occupa di economia circolare, in particolare tratta i rifiuti, li recupera e li trasforma in materie prime o tessili negli stabilimenti di Pozzilli e Tufo Colonoco (Isernia. «La nostra azienda è lieta di annunciare un importante passo avanti nella sua storia imprenditoriale, che mira a garantire lo sviluppo sostenibile del nostro business, seguendo la lunga tradizione iniziata nel lontano 1989», è il commento del ceo Antonio Lucio Valerio. Nel 2022 Res ha registrato un valore della produzione di 17,9 milioni e un ebitda adjusted di 3,6 milioni.
La società arriva in borsa dopo un collocamento rivolto a investitori qualificati italiani e istituzionali esteri per un controvalore di 10,8 milioni. Il flottante ammonta al 25,23% del capitale mentre il prezzo delle azioni è stato fissato a 4 euro: ne segue una capitalizzazione di 42,8 milioni. Ma considerando le Price Adjustment Shares detenute dalla famiglia Valerio, che controlla Res, si sale a 50,8 milioni.
L’altro socio forte è Invitalia, che ha sottoscritto il 35% dell’aumento di capitale (3,8 milioni) con il fondo Cresci al Sud. Il ceo di Res ha raccontato a Milano Finanza che la società investirà il denaro raccolto con l’ipo in acquisizioni e nella costruzione di infrastrutture. «Nel 2020 abbiamo comprato lo stabilimento Ittierre di Pettoranello del Molise per 3 milioni», spiega Antonio Lucio Valerio. «Dentro realizzeremo due nuovi impianti per il trattamento meccanico e chimico delle plastiche. Il secondo ci permetterà di recuperare più plastiche destinate alla termovalorizzazione e nel contempo avere un materiale da reimmettere nei cicli produttivi».
Per completare i lavori serviranno 26 milioni, che arriveranno in parte dal Pnrr. «Abbiamo vinto un bando da 10 milioni, destinato all’impianto chimico, e uno da 6 milioni, che serviranno per produrre idrogeno green», rivela Valerio. «Le nuove strutture ci aiuteranno ad aumentare i ricavi grazie all’apporto del nostro centro ricerca, che ci permetterà di ottenere materiali sempre più evoluti».

