Regionarie, Musacchio pronto a querele e ricorsi

Aveva sfidato Andrea Greco alla Regionarie, proponendo la sua candidatura sulla piattaforma Rousseau. Bocciato per aver violato il codice etico del Movimento Cinque Stelle, Vincenzo Musacchio, presidente dell’Osservatorio Regionale Antimafia del Molise, torna a parlare pubblicamente. Sul suo profilo facebook, infatti, annuncia che tornerà ad occuparsi di “ciò che facevo prima, per cui è l’ultima volta che parlo della candidatura alle regionarie del M5S”. Musacchio sottolinea come “Non sono stato io a propormi al M5S ma alcuni iscritti e attivisti a chiedermi di farlo.Non è vero che i vertici non sapevano poiché c’è stata una ‘call action’ a cui sono stati invitati tutti (vertici compresi) tenutasi a Petrella Tifernina e dove vi erano esponenti di Campobasso, Isernia, Venafro e Termoli.”

Intanto annuncia querele e azioni civili risarcitorie “per tutti quelli che hanno leso la mia onorabilità.” Per Musacchio, inoltre, “non corrisponde al vero che non ho mai partecipato alle attività del M5S, vi ho partecipato sia a livello locale che nazionale (quando occorrerà lo dimostrerò con carte alla mano); l’articolo del 2017 incriminato a mio giudizio non viola il codice etico e se lo dovesse violare credo che ad essere esclusi potrebbero essere in tanti. Non ho proposto alcun ricorso d’urgenza per la mia esclusione dalle regionarie e non intendo proporlo.” Il fondatore della  Scuola di Legalità “don Peppe Diana” prosegue annunciando che proporrà a breve un altro tipo di ricorso “che produrrà i suoi effetti senza l’urgenza dell’art. 700 ma che potrà determinare effetti sospensivi e di decadenza anche di alcuni eletti e responsabilità per chi ha segnalato e assunto le determinazioni illecite.” Infine Musacchio ringrazia, di cuore, “le oltre cinquanta persone che mi hanno votato alle regionarie consentendomi di essere tra i 5 più votati e preciso che le mie future azioni legali sono esperite anche per rispettare la loro preferenza nei miei confronti. Torno a tempo pieno a mia figlia – conclude –  ai miei ragazzi delle scuole d’Italia e alla Scuola di Legalità.”