Regionali, la rinuncia di “Molise Solidale”. Antonio D’Ambrosio: «Massaro ha deciso da solo»
Dopo l’ufficializzazione della rinuncia a partecipare alle prossime Regionali da parte dell’associazione ‘Molise solidale’, l’ex portavoce di fatto (come lui stesso si definisce a firma della nota seguente), Antonio D’Ambrosio, esprime il suo dissenso rispetto alla decisione assunta dal presidente dell’associazione, Gian Franco Massaro. Di seguito, il testo:
«Con stupore, io e altri amici/ amiche impegnati nel terzo settore, dopo oltre un anno di confronto sulle problematiche del Welfare nella nostra regione, organizzate in particolare dallo stesso Massaro, abbiamo appreso dalla stampa che lo stesso, Presidente e padre- padrone dell’associazione culturale- politico “Molise Solidale”, ha dichiarato che dopo “una notte insonne”, ha deciso di ritirare il simbolo nella imminente competizione elettorale. La decisione, presa da solo, è grave di per sé, ma è ancora più grave in quanto non è stato rispettoso né delle opinioni degli altri cittadini da lui coinvolti nel progetto, né dei candidati, che pure avevano aderito a tale progetto. Pur non volendo stigmatizzare oltremodo la pietosa e infantile decisione, a nome di tutti informo i cittadini, gli elettori molisani e le associazioni di volontariato che sia i candidati che le persone coinvolte nel progetto continueranno ad essere impegnati, con rinnovata passione, a sostenere e a stare nella lista del centro sinistra per esprimere, rappresentare e praticare i principi della solidarietà.
L’obiettivo è di continuare a immettere, nel dibattito politico e civile avviato, in seguito ci auguriamo anche nelle istituzioni, le esigenze rappresentate dal mondo del volontariato, la più grande risorsa umana di questa regione e della nazione. Un mondo composto di persone serie ed oneste, che operano in silenzio, dedite ai più deboli, agli ultimi, ai più fragili della società molisana, senza rincorrere medaglie da esibire. Per queste ragioni, rimane il fatto che nel panorama politico molisani nessuno sentirà la mancanza dell’intrepido Massaro».