Regionali 2023, nel centrodestra spunta la candidatura di Michele Scasserra

Di recente è stato nominato dal ministro per il Sud, Mara Carfagna, come referente unico del contratto di sviluppo del Cis Molise

Michele Scasserra, 52 anni, ex assessore regionale ed ex candidato sindaco di Campobasso, potrebbe essere lui il ”colpo in canna” che il centrodestra si sta preparando a sparare per la candidatura a presidente della Regione, nel 2023. Tutti gli indizi portano a lui: imprenditore geotecnico e alimentare (cosa che non dispiace a Berlusconi), da sempre legato ai moderati, in tutte le sue esperienze politiche al Comune di Campobasso e alla Regione. Assessore alle attività produttive, con Iorio, dal 2011 al 2013, e oggi la nomina che ha spiazzato tutti, a partire da Toma, a responsabile per l’attuazione del Cis nella regione Molise.


E’ stato nominato, dal ministro per il sud e coesione territoriale Mara Carfagna, come referente unico del contratto di sviluppo del Cis Molise, sottoscritto in Molise dall’ex premier dei Cinque stelle Giuseppe Conte nel 2019, presso la Prefettura di Campobasso. La nomina porta la firma di Mara Carfagna, ma corre voce che i referenti politici molisani più vicini alla ministra, quelli che le hanno ”sussurrato” il suo nome all’orecchio, siano stati Aldo Patriciello e Annaelsa Tartaglione. Del resto è perfettamente normale che una delle esponenti governative più in vista del partito del Cavaliere interloquisca con i maggiori esponenti locali di Forza Italia: la coppia Patriciello-Tartaglione.

La nomina a referente del Cis sarebbe come una cartina di tornasole per Scasserra, se andrà tutto bene, se il dialogo con gli amministratori locali ingranerà a dovere, mezza campagna elettorale è già fatta. L’impegno che aspetta Scasserra è delicato e importante, lui si è messo già all’opera ed ha steso la sua agenda, programmando una serie di incontri con le istituzioni ministeriali preposte. Dovrà esaminare circa 153 interventi progettuali, coperti da finanziamenti di oltre 220 milioni di euro, che andranno a integrarsi con le risorse del Pnrr e che costituiranno un sistema a rete di riqualificazione territoriale, comprendente tutte le aree locali. Dalla bonifica infrastrutturale e viaria, ad opere che interesseranno la qualità delle strutture pubbliche e quindi un preciso e adeguato miglioramento urbano di accompagnamento ad uno sviluppo regionale che farà capo alle città di Campobasso, Isernia e Termoli.

Insomma, un esercizio di ”governance” che durerà giusto un anno, fino alle Regionali 2023, quando si troverà di fronte il candidato, o sarebbe meglio dire, la candidata del ”Campo Largo”, quella Micaela Fanelli, il cui nome viene già dato per scontato, come leadership del centrosinistra alle Regionali. Un centrosinistra rafforzato dall’arrivo di Molise Futuro, una ”costola” di Isernia Futura, la lista di Castrataro, e da Molise Civile, aggregazione di varie anime laiche della politica molisana, che hanno un solo scopo, sostituire il Centrodestra alla guida della Regione, impedendo l’ingresso nel ”Campo Largo” di ogni profugo, saltafossi o attuale componente della maggioranza che sostiene Toma. (Redis)