Reddito di cittadinanza, ora è obbligatorio lavorare per il Comune: chi non lo fa perde il sussidio

Nella Gazzetta ufficiale n.5 dell’8 .1.2020 è stato pubblicato il decreto 22 ottobre 2019 :” Definizione, forme, caratteristiche e modalita’ di attuazione dei Progetti utili alla collettivita’ (PUC)”. 

Come noto il beneficiario del Reddito di Cittadinanza è tenuto ad offrire, nell’ambito  del  Patto  per il lavoro e  del  Patto  per  l’inclusione  sociale,  la  propria  disponibilità per collaborare gratuitamente a progetti  utili   alla collettività, da svolgere nel suo comune di residenza.  La mancata adesione ai PUC comporta la perdita del Reddito di cittadinanza. Nel decreto vengono illustrate le modalità di svolgimento e le caratteristiche dei progetti che dovranno essere attivati.

Incaricati delle attività sono  i Comuni  che possono avvalersi della collaborazione di enti del Terzo settore o altri enti pubblici, e potranno riguardare gli ambiti culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e  di  tutela  dei  beni  comuni, purché non oggetto già di precedenti appalti  esterni.

La durata dell’impegno richiesto non può essere inferiore a 8 ore settimanali e può arrivare a 16  previo accordo , con una programmazione flessibile .

Non possono essere svolte attività in sostituzione di personale dipendente  del Comune  o dell’ente incaricato dei servizi, e non possono  sostituire  lavoratori assenti a causa di  malattia, congedi  parentali,  ferie.

Ai beneficiari del  Reddito di Cittadinanza impegnati  nei  PUC  si  applicano  gli  obblighi in materia di salute e sicurezza  in vigore. Saranno quindi coperti da una assicurazione INAIL a carico del Comune (a valere sulle risorse stanziate per il RDC dal  Fondo Povertà)  per la quale si attende un decreto che definisca l’importo del premio unitario speciale)

Il Comune dovrà inserire i progetti attivati con il numero di posti disponibili nella Piattaforma GEPI dove possono essere valutati dai responsabili del Patto per l’inclusione sociale e  dei Patti per il lavoro , per la programmazione .
Nel caso in cui il numero di PUC attivati da  parte  del  comune  sia inferiore a quello necessario per gli obblighi di tutti  i beneficiari di RDC  si  seguiranno  i  seguenti  criteri  di  priorità:
    a)  la  partecipazione  di  almeno  un  componente per   nucleo famigliare,
 a cominciare dal più giovane tra quelli tenuti agli obblighi;
    b) i beneficiari  di Rdc  di importo maggiore maggiore.
  In attesa della  realizzazione dell’apposita sezione della Piattaforma,  si procederà all’assegnazione degli incarichi secondo l’ordine di   convocazione dei beneficiari da parte dei Comuni e dei Centri per  l’impiego.