Recuperati tre libri antichi del ‘700 rubati, scoperto giro d’affari di oggetti sacri
Si tratta di un'organizzazione criminale dedita alla ricettazione di beni d'arte sottratti da luoghi di culto ubicati tra l'alto casertano e la provincia di Isernia
REDAZIONE
ISERNIA
Rinvenuti dopo l’operazione della Procura di Isernia che ha portato alla scoperta di un giro d’affari riguardanti oggetti sacri di valore.
Tre volumi del Settecento, di inestimabile valore non solo economico, ma soprattutto culturali, sono stati ritrovati e oggi saranno riconsegnati alla Diocesi di Jesi. Il recupero grazie all’indagine portata avanti dalla Procura della Repubblica di Isernia in collaborazione con il Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli. Le operazioni hanno permesso di disarticolare, nel settembre del 2017, un’organizzazione criminale, crocevia di ricettazione di beni d’arte di provenienza furtiva, perché sottratti da luoghi di culto, istituti religiosi e biblioteche ubicati tra l’alto casertano e la provincia di Isernia. I due volumi erano stati rubati in un periodo imprecisato. Ora ritornano nella loro sede, la biblioteca diocesana “Pier Matteo Petrucci”. Di fondamentale importanza per l’individuazione dei libri, così come gli altri oggetti d’arte trafugati, è risultata la comparazione delle loro immagini, con quelle contenute nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Nell’occasione, verranno restituiti anche i due volumi antichi di Storia della Chiesa al responsabile della Biblioteca del Convento ‘Santissimo Crocifisso’ di Treia da cui erano stati rubati. Operazione che ne ha confermato la provenienza illecita. I libri, sicuramente, sarebbero finiti nel commercio illecito delle opere d’arte. Un mercato in costante espansione. Ennesimo caso di oggetti d’arte sacra.