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“Ecco arrivata la paventata notizia: l’Italia è nuovamente in recessione tecnica.” Tecla
Boccardo, leader sindacale della UIL Molisana, commenta: “I dati economici ci dicono
che anche la Germania rallenta. Vuol dire che l’Europa sta continuando a sbagliare con
le politiche di austerità. Bisogna cambiare le regole e rilanciare l’economia: non si
esce dalla crisi senza investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture, per il riassetto
urbanistico delle città e per la messa in sicurezza del territorio”.
“Se queste sono le condizioni globali nel continente e nell’intero Paese, ancora peggio
sembra davvero andare da noi in Molise: le ricette sbandierate in campagna elettorale
dai nostri politici sono sparite come neve al sole. Nulla si muove sulla Zes (non sarà
che parte la Puglia di qua e l’Abruzzo di là e noi stiamo in mezzo ad aspettare la
pappa pronta?), solo qualche decina di lavoratori impiegati nell’avicolo, la FCA che sta
ripensando gli investimenti, nessuna speranza, ci dicono, per il tessile. Piccole aziende
che chiudono ogni giorno, precari messi fuori dal processo produttivo non appena
scade il contratto, nessuna assunzione nelle amministrazioni pubbliche che languono e
tirano avanti con pochi operatori.”
“Occorre subito invertire la rotta, in Europa, a Roma ma anche in Molise.”
Ecco una prima idea forte della UIL Molise: “Cominciamo con l’edilizia. Questo può
essere il volano per far ripartire l’economia. Negli anni della crisi, il settore ha perso
in Italia 700 mila posti di lavoro. E migliaia di occupati in Regione. Ebbene, si deve
partire, subito, dall’attivazione delle risorse che sono già state stanziate, ma non
ancora utilizzate, per creare posti di lavoro. Cosa si aspetta? Noi siamo favorevoli alla
realizzazione di tutte le grandi opere (ma anche di quelle di più piccole dimensioni)
per la crescita del Paese: la politica dei “no” o il disquisire sul rapporto costi/benefici,
non serve a nessuno. Da noi ci sono strade da rifare, dighe da mettere in sicurezza,
viadotti malridotti, ma anche centri urbani degradati e da ristrutturare e abitazioni da
restaurare. Ma c’è anche un territorio che viene giù dopo ogni pioggia abbondante.”
“Si paghino le aziende che hanno lavorato, si incentivino gli investimenti privati per gli
interventi edili, si programmino bretelle e snodi viari, si mettano al lavoro, subito, gli
edili che sono a spasso. Si usino, a questo fine, tutte le risorse europee disponibili e si
impieghino anche le risorse regionali.”
“Cominciamo da qui, si inizi con l’aiutare l’edilizia, settore produttivo che, di solito, fa
da traino a tutti gli altri. Ma non ci si trastulli con le comparsate televisive, si smetta di
raccontare il, poco, fatto e ci si adoperi per fare il, molto, necessario.”
“Se non si rimette in moto l’economia, se si resta fermi, i costi saranno altissimi,
anche sul piano sociale. E non basterà la boccata del reddito di cittadinanza a
consolare i molisani.”