Quando piove di continuo e a dirotto per giorni il pensiero dei venafrani va dritto al Rava, il torrente che raccoglie le acque piovane che arrivano dai monti dell’interno e che lambisce a sud la periferia meridionale della città, prima di tuffarsi nel Volturno all’estremo sud della pianura dell’estremo Molise occidentale. Questo perché nella mente e negli occhi di tutti c’è sempre il ricordo della devastante esondazione di un decennio addietro quando il Rava tracimò, distruggendo tanti beni e molta proprietà privata. E puntuale anche questa volta, vista la pioggia continua ed abbondante, i venafrani sono accorsi lungo il torrente che chiude l’abitato a sud per constatare la consistenza della sua portata e se vi fosse il pericolo di una nuova esondazione. Evento per fortuna non avvenuto, anche se il livello delle acque era salito di diversi metri! “Straripamento non avvenuto -affermano in molti in città, tirando un sospiro di sollievo- grazie all’ampliamento del Ponte sul Rava quando si attraversa la statale 85 Venafrana, all’ingresso meridionale dell’abitato. Era stato tale ponte, assieme all’ostruzione dei canali di scarico delle acque, a costituire all’epoca “il tappo” che trattenne le acque piovane, facendole esondare e distruggendo tanti beni privati. Oggi, data l’abbondante “luce” ossia gli spazi sotto il rinnovato ponte sulla statale 85, le acque piovane scorrono facilmente senza arrecare danni e paure”.
Tonino Atella