Il rapporto tra Sud e gioco d’azzardo

Il mondo delle scommesse ha sedotto gli italiani. È il Sud del Paese a trainare l’industria: la spesa pro capite nel Mezzogiorno è la più alta e complessivamente supera i 22 miliardi di euro per il solo gioco in veste fisica. La prospettiva di una cospicua vincita porta a investire soprattutto in giochi da casinò e nelle scommesse sportive, due evergreen adesso disponibili anche in formato digitale, sebbene resti apprezzabile l’interesse per gratta e vinci e lotterie.

Qual è il profilo del giocatore medio? Secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano, per quanto riguarda il gioco digitale, l’utilizzatore medio italiano è maschio, ha tra i 25 e i 44 anni e risiede nel Sud Italia. Al mese la sua spesa è di poco inferiore ai 50 euro.

Dati che si legano a quelli Istat relativi all’occupazione nel 2017.  Sebbene nello scorso anno il tasso di disoccupazione si sia ridotto in tutto il Paese, le differenze tra Nord e Sud restano marcate: nel Mezzogiorno è pari al 19,4%, circa tre volte il valore registrato al Nord (6,9%). La disoccupazione è del resto un fenomeno proteiforme, basti pensare alla corrispondenza tra Meridione d’Italia e la preferenza di voto espressa nelle recenti elezioni politiche.

Rimanendo in tema di numeri associati allo scorso anno, il 2017 ha prodotto valori record nel gioco online: sempre in base alle statistiche dell’Osservatorio sul Gioco Online, oltre 2 milioni di persone hanno giocato almeno una volta. E il trend di crescita non conosce sosta, per il 2018 è previsto un nuovo primato.

Un’offerta, quella digitale, che si distingue dalla tradizionale per vari aspetti: dall’immediata accessibilità, cresce l’importanza del gioco in formato mobile, ai contenuti investimenti iniziali richiesti all’utente, in certi casi del tutto assenti. I casino bonus senza deposito, ad esempio, sono sale da gioco virtuali che offrono bonus di registrazione senza dover accreditare sul proprio profilo di giocatore alcuna somma.

Anche nel gioco fisico il Sud è il punto di riferimento, merito di una spesa globale che ha superato i 22 miliardi. A fare da capofila è la Campania, seguono Puglia (4,3 miliardi) e Sicilia (4,2). Il fatturato generato in Calabria è più contenuto, 1,8 miliardi, di poco superiore a quello della Sardegna (1,6). In Basilicata invece la spesa per il gioco è 510 milioni di euro, ancor più misurata quella del Molise, pari a 359 milioni.