Raddoppio ferroviario Termoli- Lesina: “Realtà del Problema e Realtà proposta”

Dopo la messa in onda del servizio sulla tratta ferroviaria Termoli-Lesina nella trasmissione Fuori dal Coro di martedì 25 marzo arriva secca la risposta del comitato ‘Cittadini in rete’ che spiega la vera realtà del problema.

“Martedì 23 marzo 2021 i telespettatori che hanno assistito a “Perché il Raddoppio della Tratta Termoli- Lesina è bloccato?”, della trasmissione “Fuori dal coro”, condotta dal giornalista Mario Giordano, hanno assistito alla rappresentazione di una “REALTÀ PROPOSTA” piuttosto che della “REALTÀ DEL PROBLEMA”. Infatti, al giornalista che aveva contattato il Comitato Cittadini in rete di Termoli erano stati recapitati, per

posta elettronica, i documenti ufficiali da cui si evinceva la storia del Progetto:

REALTÀ DEL PROBLEMA:

2004 Parere Negativo della Commissione Speciale VIA (motivazione: non viene considerata la Componente salute pubblica; si richiede un approfondimento sul mantenimento dell’interruzione della continuità

urbanistica di Termoli)

2010 il MiBAC esprime Parere Negativo al Progetto Preliminare.

12/07/2013 Parere Positivo con Prescrizioni circa la compatibilità ambientale. 2014 La Regione Molise approva, con prescrizione “Variante Molise”, (allontanare i binari dalla costa di Campomarino), e il Comune di Termoli invita

RFI a rispettare gli accordi sottoscritti in due Protocolli d’Intesa.

Il 01/08/2019 RFI presenta il Progetto Definitivo della “Variante Molise” e la Commissione esprime Parere Negativo 08 maggio 2020. Parlamentari, anche locali, si scagliano contro la bocciatura indicandola come “sciacallaggio politico” da parte di una Commissione nominata da precedenti Governi a loro sfavorevoli. In prima pagina parte la disinformazione naturalistica, la campagna denigratoria verso i tecnici ministeriali e verso i soggetti che hanno presentato le osservazioni: Comitato Cittadini in rete di Termoli, Privati cittadini, Azienda

Soggiorno e Turismo di Termoli, Comune di Termoli, LIPU

Il 22/07/2020 RFI presenta Integrazioni al Progetto appena bocciato, viene

nominata una nuova Commissione VIA VAS e inizia l’ennesima valutazione.

  • –  Il 21/09/2020 la sottocommissione della Commissione VIA VAS (…la nuova) ancora una volta comunica a RFI “l’inopportunità di risolvere il problema RUMORE esclusivamente attraverso il sistema delle barriere antirumore unanimemente ritenuto inadeguato lungo la costa adriatica, quale cesura verso il mare e con particolare riferimento alla zona di passaggio nel comune di Termoli, dove le popolazioni, i comitati, il Comune e le associazioni hanno legittimamente rappresentato la inadeguatezza di tale soluzione”; “si richiede una revisione progettuale, non solo di tipo acustico, ma anche infrastrutturale”; “l’analisi dello Studio di Impatto Ambientale (SIA) e dei documenti progettuali hanno mostrato significative criticità in termini di deficit di documentazione, inclusa quella cartografica”.
  • –  Contestualmente lo stesso Amministratore Delegato di RFI ing. Gentile, in audizione alla Commissione Trasporti e in una richiesta scritta al Ministro dell’Ambiente Costa, spiega la giusta opposizione locale, sia sulla costa marchigiana che molisana all’impatto del muro di barriere, e chiede che venga modificata la legge, ma soprattutto venga abbassata l’altezza dei manufatti.

– Il 20 gennaio 2021, qualche giorno prima delle dimissioni, l’ex premier G. Conte, su indicazione della Ministra delle Infrastrutture e Trasporti on.le De Micheli, invia il DPCM di nomina di 30 Commissari Straordinari per 59 opere pubbliche. Per il raddoppio della tratta Termoli- Lesina Conte designa l’ing. Roberto Pagone (responsabile investimenti RFI).

Proprio così: mentre una nuova Commissione sta rilevando, ancora una volta, le stesse carenze sia di studio che di progettualità, il Governo pensa bene di designare un Commissario Straordinario dello stesso colore di una delle due squadre in campo (RFI) e che sembra già convinto del parere favorevole della Commissione plenaria che si terrà venerdì 26 marzo.

Giornalista Mario Giordano questa è la realtà del problema!

La realtà proposta da lei nella sua trasmissione:

Offende il giornalismo vero, quello che legge le carte, quello non urlato alla telecamera, quello che ricostruisce fedelmente il fatto, quello che non si ferma ai titoli ma legge migliaia di pagine ed elaborati. Il riferimento all’uccello Fratino lo avrebbe trovato esattamente in due righe, 2 di numero, su migliaia di pagine di valutazione e avrebbe compreso che il Progetto, allontanando i binari dalla costa di Campomarino, avrebbe tutelato l’uccello non minacciato, come invece ha cantilenato per tutta la trasmissione. Un giornalista che avesse voluto informare correttamente il pubblico lo avrebbe fatto.

Offende migliaia di Cittadini e professionisti che, favorevoli al raddoppio del binario ma contrari al Piano di Contenimento Acustico proposto da RFI, da 16 anni propongono Osservazioni per migliorarlo e che, con gli strumenti democratici e legislativi, hanno messo in evidenzia l’arroganza con la quale RFI considera il territorio termolese: un dispiegamento di diversi km di barriere antirumore alte circa 8 metri su basamento di calcestruzzo e montanti in acciaio che, comunque, non basterebbe a riportare nei limiti il rumore generato dall’alta capacità (treni merci) rendendo necessari interventi presso abitazioni private: infissi non apribili a circolazione di aria forzata! E le pertinenze private che non potranno essere godute?

Offende centinaia di Tecnici delle varie Commissioni Ministeriali di Valutazione di Impatto Ambientale che negli anni si sono succeduti e che prima di esprimere un parere studiano, confrontano, offrono opportunità di integrazioni e solo dopo si esprimono. Lei no, Giordano, lei non si è nemmeno sforzato di sentire l’intervista integrale che il suo inviato ha fatto ai Portavoce dei Comitati. E questa è un’offesa voluta.

Il Comitato Cittadini in rete di Termoli chiede che Lei rettifichi la notizia che con tono canzonatorio e fuorviante ha diffuso in ambito nazionale offendendo un territorio, le sue istituzioni, i suoi cittadini.
Il Fratino non è assolutamente motivo di blocco del Progetto: è il Progetto che è sbagliato. Un giornalista, forse, lo avrebbe capito.