Raddoppio ferroviario, intervengono i 5S: «Non più procrastinabile»

Manzo e Fontana: «Non c’è chiarezza nelle scelte ma solo luci ed ombre. No alla delocalizzazione della stazione»

Sì al raddoppio della Termoli-Lesina «che di fatto non è un qualcosa di più procrastinabile» e sì a un eventuale spostamento della linea commerciale fuori dal centro abitato anche se, di fatto, la stazione e la linea passeggeri devono restare dove sono. È questa, in buona sostanza, la posizione dei consiglieri regionali del MoVimento 5Stelle Valerio Fontana e Patrizia Manzo che questa mattina, 6 dicembre, hanno tenuto una conferenza stampa per fare il punto della situazione. Sotto la lente il raddoppio della tratta ferroviaria che sta creando non poco caos dopo le varie dichiarazioni e le due delibere, una di Giunta regionale e una di Giunta comunale che hanno suscitato la reazione del PD prima e dei pentastellati adesso. A cercare di riportare ordine ci pensano Fontana e Manzo. «Ci stiamo interessando del dibattito sul raddoppio ferroviario dal 2013 – ha affermato Fontana – abbiamo sentito sindaco e assessore parlare di spostamento integrale della stazione a Pantano Basso e pochi giorni dopo si è parlato di uno spostamento solo del trasporto merci. Io credo che andrebbe fatta un po’ di chiarezza. Da tutti viene citato l’atto integrativo del protocollo di intesa 2006 a firma di Greco sindaco e del Ministro Di Pietro nel quale il Comune riteneva eventualmente in una prospettiva a lungo termine lo spostamento della ferrovia fuori dal centro abitato. La delocalizzazione torna nel 2014 quando Di Brino sindaco esprime parere non favorevole al raddoppio salvo l’assunzione di impegno di Rfi a delocalizzare la stazione quindi possiamo dire che il centrodestra lo spostamento della stazione l’ha sempre caldeggiato». Sotto la lente, però, è andato a finire anche il tema delle barriere antirumore. «Secondo noi, nel 2018, due erano le possibilità: o lo spostamento in trincea del tratto urbano con abbassamento dei binari e della stazione o lo spostamento di tutto il tracciato fuori dal centro urbano. Avevamo interrogato l’assessore Niro per conoscere le soluzioni alternative alle barriere anti rumore e dalla Regione ci era stata indicata la possibilità di sottoporre una proposta di dislocazione della linea ferrata fuori dal centro abitato bypassando sia la stazione di Termoli che la zona di Petacciato dove c’è la frana ed è quindi evidente che per fare questo la stazione verrebbe dislocata». «E’ evidente che non c’è il coinvolgimento della cittadinanza – ha affermato Patrizia Manzo – anche attraverso lo strumento del dibattito pubblico per il quale presenteremo una proposta di legge per la regolamentazione nella Regione Molise per le opere che vanno a modificare del tutto il nostro territorio perché i cittadini devono essere coinvolti in queste decisioni. Non possono essere scelte che vengono calate dall’alto». La Manzo, però, ha fatto anche un attacco frontale: «non vedo una programmazione organica e una visione che dia chiarezza della fotografia che si vuole andare a realizzare ma solo luci ed ombre».