La consigliera di Parità della Regione: «Ancora una volta la donna degradata a oggetto del desiderio»
In una nota affidata anche ai social la consigliera di Parità della Regione Molise, Giuseppina Cennamo, condanna fermamente l’affissione a Campobasso di manifesti che per pubblicizzare un’attività «degradano la donna a oggetto del desidero». «È stato segnalato alla sottoscritta Cons. di Parità Regionale – si legge nella nota – da parte della UIL Mobbing& Stalking rappresentata da Carmela Amura, dalla UIL- Pari opportunità e Politiche di Genere- rappresentata da Maria Varone e dall’ADOC Molise rappresentata da Nicola Criscuoli, che sulle bacheche del Comune di Campobasso, apposte in luoghi molto frequentati della città, vi sono affissi manifesti che ritraggono una donna che mostra la parte posteriore del suo corpo in modo eccessivamente provocante. Ancora una volta la donna, che tante battaglie ha condotto per la sua affermazione come persona e per i diritti che le appartengono, si vede degradata ad oggetto del desiderio. Le immagini e le parole sono le prime forme di violenza se non vengono usate in modo appropriato e sono determinanti per comprimere i principi costituzionali di parità e di uguaglianza, oltre ad essere da stimolo a potenziare le discriminazioni di genere. La sottoscritta esprime deciso sdegno per la rappresentazione mercificante del corpo femminile e invita l’amministrazione comunale di Campobasso a far rimuovere immediatamente i cartelloni pubblicitari in oggetto. Nel contempo diffida l’Ente a non autorizzare, per il futuro, l’affissione di manifesti che comportino spregio per la donna».