Provinciali, riammesse le liste di centrodestra

Prime ricadute in Comune. Pietro Montanaro al centro delle polemiche Pascale chiede le dimissioni del presidente Battista in caso di sconfitta del centrosinistra

REDAZIONE CAMPOBASSO

Elezioni provinciali, riammesse le due liste di centrodestra che venerdì erano state escluse per vizi formali, sanati ieri mattina con la presentazione della documentazione integrativa richiesta dalla Commissione di Vigilanza. Nella giornata di ieri è stato effettuato anche il sorteggio per l’attribuzione del numero alle liste: lista numero 1 “Insieme in Provincia”, Lista numero 2 “Cives Provincia Democratica”, Lista numero 3 “Provincia Amica”.

Le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale chiameranno alle urne solo gli amministratori comunali della provincia. I consiglieri di Palazzo Magno non avranno compenso economico e dopo la Riforma Delrio si troveranno a governare un organo istituzionale che deve fare i conti con le scarsezze economiche in un periodo storico difficile. A loro il compito di gestire soprattutto viabilità ed edilizia scolastica, al di là del colore politico.

Eppure le elezioni del prossimo 31 ottobre sono importanti proprio sotto questo punto di vista, in quanto daranno un primo segnale sulla forza politica delle coalizioni in vista delle Amministrative e del- le Europee della prossima primavera. Mentre il centrosinistra ha scelto di puntare su un’unica lista, il centrodestra ne ha messe in campo due. Una governativa che fa capo a Toma e per la cui composizione è stato decisivo l’impegno di Maurizio Tiberio. L’altra lista è sostenuta da Iorio, Fratelli d’Italia e l’ex presidente della Provincia Rosario De Matteis.

Dai corridoi dei vari palazzi di governo viene fugato ogni dubbio in merito alla divisione del centrodestra. La presentazione di due liste pare legata ad una mera questione matematica e alla volontà di ottenere più consiglieri possibili. Sembra continuare, dunque, la politica inclusiva del governo Toma: tutti i partiti di centrodestra giocano nella stessa metà campo.

Intanto, però, in Comune si hanno le prime ricadute. Tensioni in Commissione Bilancio per via della sottoscrizione da parte del presidente Pietro Montanaro (in quota Udc al Comune di Campobasso e quindi in maggioranza) di una lista di centrodestra per le provinciali. Lamentele nel centrosinistra e nel Movimento 5 Stelle. Segnali di tensione anche all’interno del centrodestra.

Non passa inosservato il commento del consigliere comunale neo lega Alessandro Pascale, ex azzurro e candidato alle provinciali con la lista governativa del centrodestra. «Forza Italia, alle ultime regionali – dice l’ex azzurro in una nota stampa – ha dimostrato di essere un contenitore di candidati provenienti da sinistra. Il sistema ha pure pagato, ma non potevo restare nel partito che non ha riconosciuto nulla ai fedelissimi. Il partito azzurro ha perso la sua fisionomia. Ora mi appresto a vivere la mia prima esperienza di campagna elettorale con la Lega, partito col quale è nata l’idea della candidatura qualche settimana fa, al fine di rappresentare tutti i comuni della provincia nell’ente di via Roma».

«Se dovessi essere eletto – continua Pascale – mi farò portavoce alla Regione Molise, grazie al rapporto di stima professionale e personale col governatore Toma, e col Governo nazionale, affinché si torni a dare il giusto riconoscimento alle Province per potersi occupare di strade, scuole, verde, caccia e pesca».

«Ovviamente – l’affondo di Pascale – se la nuova maggioranza alla Provincia sarà di centrodestra, la soluzione più veloce, per farsi portavoce a Roma, sarebbe quella delle dimissioni dell’attuale Presidente Antonio Battista, esponente dell’amministrazione di centrosinistra, con l’indizione di nuove elezioni».