Protesta sul tetto dell’Asrem, i sindacati contro “certa sedicente imprenditoria”

Nella tarda mattinata del 24 novembre 2017, in via Ugo Petrella a Campobasso, un lavoratore del settore edile ha dato vita ad una pacifica ed efficace manifestazione di protesta.

L’operario, dipendente della OMNIA, non potendo più tirare avanti dopo 7 mesi che né lui e né gli altri dipendenti percepiscono gli stipendi ha espresso la disperazione salendo sul tetto degli uffici della ASREM ubicati nel Centro cittadino con tanto di megafono per rendere pubblico il vergognoso trattamento che gli operai stavano subendo.

La Omnia è una nota azienda edile del capoluogo, che esegue le manutenzioni per la ASREM. Già nei mesi passati i lavoratori della OMNIA avevano protestato per difendere i propri diritti e unitamente a Fillea CGIL – Filca CISL e Feneal UIL si era cercato di trovare soluzione per il pagamento degli stipendi arretrati fino a ricorrere più volte a confronti con la dirigenza della ASREM e al Signor Prefetto. Purtroppo la pervicace testardaggine dell’Azienda edile ha reso vano questi incontri.

Oramai il sindacato si era convinto che, non potendo risolvere diversamente, bisognava fare ricorso alla normativa che regola la responsabilità solidale del Committente, quindi chiedere l’intervento diretto dell’ASREM costringendola a pagare direttamente gli stipendi arretrati dei lavoratori, sottraendo i pari importi alle rimesse della commessa che mensilmente eroga alla OMNIA. Ma la disperazione ha preso il sopravvento, come si fa a vivere dovendo percepire 7 mesi di stipendio arretrati, la situazione di drammaticità è più che comprensibile dei lavoratori, avvalorata da una verifica che il Direttore Amministrativo, dott. Forciniti, ha fatto durante i momenti drammatici della protesta del lavoratore, controllando la situazione dei pagamenti da parte della ASREM nei confronti della OMNIA e confermandone la regolarità.

Così sono risaltate chiaramente a tutti le responsabilità della OMNIA che non ha nemmeno potuto appellarsi ai ritardi dei pagamenti da parte della Committenza. Fillea CGIL – Filca CISL e Feneal UIL, stigmatizzano il comportamento di una certa sedicente imprenditoria che da tempo non ha più a riferimento il valore della responsabilità nei confronti dei propri dipendenti, l’importanza del ruolo sociale che l’impresa ha nei confronti del territorio e di cui bisogna ragionare sulla sua utilità. Fillea CGIL – Filca CISL e Feneal UIL, ritiene che il settore delle costruzioni debba trovare la forza e il coraggio per fare scelte che favoriscono le imprese sane che guardano alla qualità e alla responsabilità e funzione di fare impresa nel territorio eliminando gli spazi per gli affaristi senza scrupoli.

Fillea CGIL – Filca CISL e Feneal UIL ringraziano caldamente il Direttore Amministrativo che si è prodigato in una lunga trattativa, convincendo il nostro lavoratore dal continuare la protesta, attraverso un impegno preso dalla OMNIA di  saldare almeno 4 stipendi. Fillea CGIL – Filca CISL e Feneal UIL, chiedono alla dirigenza della ASREM che l’ormai prossimo bando per l’assegnazione delle manutenzioni abbia in sé tutti i requisiti affinché la Ditta a cui verrà affidata la commessa abbia una solidità economica in grado di far fronte al rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori. Su questo non secondario punto si chiede sin da subito di aprire un tavolo per avere informazioni, discutere e concertare i requisiti del bando stesso. Fillea CGIL – Filca CISL e Feneal UIL, riaffermano il proprio quotidiano impegno affinché i lavoratori edili, possano avere una sufficiente certezza dei propri diritti contrattuali, anche attraverso nuove e più pregnanti regole che si vogliono definire con il prossimo rinnovo contrattuale scaduto ormai da 1 anno e mezzo e per cui il 18 dicembre pv. hanno dichiarato lo sciopero generale del settore.

La FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL si appellano affinché non siano persi i valori primari come il rispetto della dignità dell’uomo e dei lavoratori che ogni mattina fanno diligentemente il loro dovere guadagnandosi il diritto di avere una vita dignitosa per se e per le loro famiglie.